Immaturi è un film di genere commedia del 2011 scritto e diretto da Paolo Genovese. Il cast è formato da Raoul Bova (Giorgio Romanini), Barbora Bobul’ová (Luisa Maimone), Ambra Angiolini (Francesca Di Modugno), Luca Bizzarri (Piero Galeazzi), Paolo Kessisoglu (Virgilio), Ricky Memphis (Lorenzo Coppetti), Anita Caprioli (Eleonora), Luisa Ranieri (Marta), Giulia Michelini (Cinzia), Alessandro Tiberi (Ivano), Simona Caparrini (Marzia), Giovanna Ralli (Iole, mamma di Lorenzo), Maurizio Mattioli (Luigi, papà di Lorenzo), Michele La Ginestra (Don Ottavio), Isabelle Adriani (proprietaria negozio), Maria Pia Aricó (Annapaola), Claudia Borioni (amica Crudelia), Cosma Brussani (Mirko), Tiziana Buldini (Olivia), Nadir Caselli (Crudelia), Aurora Giovinazzo (Penelope) e Antonio Manzini (direttore marketing zuppa).
Con un incasso totale di circa 15,1 milioni di euro il film è risultato un successo al botteghino che ha ottenuto il plauso della critica e fra i riconoscimenti si segnalano 3 nomination (miglior regista-miglior sceneggiatura-miglior canzone originale) ai David di Donatello e 4 nomination (miglior commedia-miglior soggetto-miglior attore non protagonista-miglior canzone originale) ai Nastri d’Argento del 2011. Il successo del film ha prodotto un sequel (Immaturi – Il viaggio, 2012) diretto dallo stesso Genovese e con il cast originale arricchito da new entry ed una trasposizione per il piccolo schermo (Immaturi – La serie, 2018) diretta da Rolando Ravello e trasmessa su Canale 5 in 8 episodi dove torna parte del cast del film arricchito da new entry.
TRAMA Roma, 2011. In un giorno come gli altri ai 26 ex-studenti classe 1972 della sezione E del Liceo “Giulio Cesare” di Corso Trieste arriva una raccomandata dal Ministero della Pubblica Istruzione: il diploma da loro conseguito 20 anni prima è stato annullato per la non validità del titolo di studi di un membro della commissione dell’esame di maturità. Questo provvedimento costringe gli ormai quarantenni ex-studenti a dover ripetere gli esami per evitare di perdere il diploma e ogni eventuale titolo di studio conseguito negli anni successivi. Fra i 26 ex-studenti ci sono: Giorgio Romanini, neuropsichiatra infantile; Pietro Galeazzi, conduttore radiofonico presso RTL.125; Lorenzo Coppetti, agente immobiliare; Luisa Maimone, manager di un’azienda alimentare; Francesca Di Modugno, chef di un ristorante romano. I cinque, grandi amici dai tempi del liceo, decidono di ritrovarsi per poter prepararsi assieme in vista degli esami. I rapporti fra gli ex-compagni si dimostrano subito solidi ma le cose iniziano a complicarsi quando emergono i cambiamenti che hanno caratterizzato le vite da adulti dei cinque. La ritrovata spensieratezza dell’amicizia consolidata sui banchi di scuola rischia di incrinarsi quando ai cinque si aggiunge Virgilio, anch’egli ex-studente della 3^E, un tempo migliore amico di Giorgio e da quest’ultimo odiato per un tradimento mai dimenticato. Un’ulteriore serie di avvenimenti imprevisti ed un viaggio a Sabaudia prima del giorno della nuova maturità sconvolgeranno ulteriormente le vite dei sei amici facendo emergere traumi mai superati e verità sconvolgenti fino al lieto fine che consentirà ad ognuno di maturare ben oltre il diploma da ri-conseguire.
“Se gli esami non finiscono
Non cambiano le attese
E nei giorni che ci aspettano
Centomila candele accese,
Che si spengono in un secondo
Non appena le vuoi soffiare
C’è qualcosa che ci spinge
è difficile cambiare
E per quelli come noi
Che si sentono insicuri
C’è soltanto una risposta
A volte siamo un po’ immaturi”. (Alex Britti)
ANALISI L’azione scorre veloce, forse troppo veloce, e fin da subito punta sulla presentazione dei caratteri in un contesto a metà fra comico e nostalgico. Un improbabile quanto temuto difetto di procedura è il filo conduttore del ritorno al passato per guardare in faccia alle paure mai superate riscoprendo la spensieratezza sui banchi di scuola: il non sentirsi pronti per formare una famiglia (Bova); la paura di crescere davvero (Memphis e Bizzarri) e di ritrovare la speranza di un amore perduto (Bobul’ová) nonostante una apparente realizzazione professionale; l’incapacità di godere pienamente dei sentimenti veri (Angiolini); la paura di rimediare ad errori di gioventù contro i veri amici (Kessisoglu). Il tono comico con cui viene descritto il ritrovato rapporto fra gli ex-compagni di scuola, rafforzato dall’imbarazzo del confronto con le generazioni post-2000, divertono ed emozionano il pubblico adulto che serba nel cuore l’adolescente nato e cresciuto nel ventennio conclusivo dell’ormai passato XX secolo. Il dramma che anticipa l’epilogo è un non meno efficace colpo di scena a sancire la completa maturità ri-ottenuta non solo sul tabellone dei voti.
COMMEDIA ALLA ROMANA Romano doc è il regista, sceneggiatore e scrittore Paolo Genovese (20 agosto 1966) che, dopo il diploma presso il liceo statale “Giulio Cesare” e la laurea in Economia e commercio alla Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, inizia la carriera nel mondo dello spettacolo come autore e regista di spot pubblicitari per l’agenzia McCann Erickson Italia di Milano. La regia di spot pubblicitari prosegue per marchi famosi (Tim, Tre, McDonald, Buitoni, Algida, Findus, Corriere della sera).
Nel 1998 inizia la collaborazione alla regia con Luca Miniero: il cortometraggio Incantesimo napoletano si aggiudica una nomination al David di Donatello e nel 2002 diventa un film; Viaggio in Italia – Una favola vera è un film a puntate del 2007 e Amiche mie è una miniserie del 2008. Il 2010 è l’anno del primo film diretto da solo: La banda dei Babbi Natale vede protagonista il trio comico Aldo, Giovanni & Giacomo ed è campione di incassi con oltre 20 milioni di euro. Dopo Immaturi (2011) ed il suo sequel Immaturi – Il viaggio (2012), proseguono i successi al botteghino con commedie corali: Una famiglia perfetta (2011), Tutta colpa di Freud (2014) e Sei mai stata sulla Luna? (2015). Del 2016 è la commedia corale a tratti drammatici Perfetti sconosciuti: campione di incassi al botteghino, David di Donatello “miglior film” e “migliore sceneggiatura”, premio per la sceneggiatura al Tribeca Film Festival. Molteplici sono le proposte di acquisto dei diritti per farne un remake mentre un discreto successo si rivela The Place (2017).
Per la 75^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (2018) Genovese figura nella Giuria della sezione ufficiale e dal 2016 il regista è direttore artistico della società Leone Film Group. All’attività dietro la macchina da presa segue quella di scrittore: i romanzi Il primo giorno della mia vita e Supereroi sono pubblicati da Einaudi; Tutta colpa di Freud è edito da Mondadori. La produzione del mediometraggio Gli Amigos (2021) commissionato dal consorzio Parmigiano Reggiano per promuovere il prodotto stesso riceve aspre critiche per aver edulcorato la rappresentazione delle condizioni lavorative di sfruttamento di uno dei personaggi: Renatino dipendente del consorzio da quando aveva 18 anni che lavora 365 giorni all’anno senza mai aver avuto occasione di fare viaggi ed esperienze, viene per la sua dedizione definito “un grande” dal gruppo dei protagonisti che visitano lo stabilimento in cui lavora.
“Avete notato che gli amici di infanzia non sembrano mai invecchiare? È come se la prima immagine che registriamo rimanesse impressa per sempre nella nostra memoria, è come se il nostro cervello si affezionasse a quel primo ricordo decidendo di non aggiornarlo più, proteggendolo dalla polvere, rimuovendo i graffi, forse perché fermando il loro tempo abbiamo l’illusione di fermare anche il nostro”.
AMICIZIA E MATURITÀ Il punto debole che un occhio attento può notare nel film è forse proprio il concentrarsi troppo rapidamente sullo svolgersi della trama lasciando poco spazio alla descrizione dei caratteri. Le impeccabili prove di recitazione offerte dagli interpreti, il tono nostalgico per un periodo irripetibile per chi lo ha vissuto sui banchi di scuola, il valore dell’amicizia vera che dura anche dopo aver superato gli –anta sono certo dei punti di forza ad arricchire una trama che presenta buchi tappati in parte solo dalla trasposizione a puntate per il piccolo schermo.
Poter rivivere la spensieratezza e le emozioni – soprattutto quelle mancate – sui banchi di scuola con gli amici perduti e ritrovati per noi ex-adolescenti di fine XX secolo è un’utopia che certo comporterebbe problemi se vista solo con gli occhi di un adulto che ha raggiunto o superato gli -anta. Ma chi non vede solo il rovescio della medaglia come riflesso della vita vera e soprattutto chi da adulto – mai come ora – con orgoglio e amarezza serba nel cuore l’adolescente che preferisce un cornetto caldo sul muretto con gli amici ad una chat su WatsApp non potrà che apprezzare l’omaggio del regista romano e gli impeccabili interpreti di questa spassosa commedia corale.
RILASSANTE, DIVERTENTE ED EMOZIONANTE.