Razzismo, segregazione, intolleranza. Da sempre nemici del vivere civile. Oggi come allora bisogna far attenzione ai campanelli dall’allarme. Il razzismo è, mai come oggi, un tema attuale. A tal proposito non si può non citare la storia raccontata dal film Green book. Questa non è una storia tra le tante degli Stati Uniti sulle segregazioni razziali negli anni’ 50 e ’60.
La trama regge sul legame lavorativo, diventato poi amichevole, tra Tony Lip e Don Shirley. Tony Lip è un buttafuori del Copacabana, un locale molto in voga nella New York del tempo. Ma dopo la chiusura del locale, improvvisamente Tony si trova nella disperata condizione di trovare al più presto un lavoro per sostenere la famiglia. Riceve così un’offerta di lavoro che difficilmente avrebbe accettato: essere l’autista di un nero per una tournée nel profondo Sud. Don Shirley (nel film chiamato anche dottor Shirley, pur essendo un musicista) è un tormentato pianista di musica classica incatenato nella personalissima categoria dell’identità smarrita: troppo bianco e aristocratico per la comunità afroamericana del tempo da cui scappa, volendoli considerare diversi, troppo nero ovviamente per i bianchi e i poliziotti che negli Stati del Sud con zelo eccessivo applicano le ingiuste leggi di segregazione razziale contro i neri. Al tempo stesso le tendenze omosessuali non lo aiutano e lo mettono nei guai ancora di più. Da una parte il colto musicista afroamericano geniale vittima della discriminazione razziale molto forte del tempo, dall’altra l’ex buttafuori dagli atteggiamenti rozzi italo-americano, anch’egli alla fine discriminato per le origini da italiano meridionale, apostrofato facilmente come mafioso nel film per via anche di alcuni atteggiamenti che assume in difesa di Don Shirley.
L’attualità americana (gli ultimi dati indicano un vistoso calo dei migranti negli Stati Uniti tra il 2017 e il 2018) non è molto lontano dal clima che si respirava in quegli anni. E ciò lo rende un film molto attuale, come ha dichiarato recentemente l’attore Viggo Mortensen ( Tony Lip nel film) sul palco della Festa del Cinema di Roma.
Il film prende il titolo dal “Negro Motorist Green Book“, una guida stradale che nel film Tony Lip consulta ed è specifica per i viaggiatori neri che si avventuravano negli Stati del Sud in quegli anni con un elenco dell’attività commerciali consigliate che accettavano persone di colore. Il ritmo incalzante, la leggerezza mai superficiale con cui vengono affrontati anche i temi più impegnativi lo rendono un film dal successo travolgente nelle sale. Già vincitore di tre Golden Globe 2019 per miglior film commedia, migliore sceneggiatura, migliore attore non protagonista (Mahershala Ali, Don Shirley nel fim). Concorre con cinque candidature ai premi Oscar 2019. La pellicola è uscita nelle sale italiane il 31 Gennaio scorso, dopo essere stata presentata in anteprima al Toronto Film Festival l’11 settembre 2018.