Due giovani innamorati divisi dal volere di un padre despota e autoritario, il cui unico obiettivo è quello di accrescere i possedimenti della propria casata ed emergere nell’ambito del Viceregno spagnolo. È questo la storia della prossima performance teatrale della “Compagnia teatrale Aragonese” che si terrà al teatro Umberto di Nola il prossimo 11 Maggio alle ore 20.30: “Il Conte Amore“.
Una storia d’amore, di passione, dove il cuore ed i sentimenti cercano di prevalere sulla cattiveria e l’aridità del cuore dì un capostipite in cerca solo del bene materiale. Una racconto antico ma con uno scorcio sulla società moderna, sempre in cerca di certezze materiali ed in cui anche il più nobile dei sentimenti sembra sempre più un vero e proprio outsider, in cui amare sembra sempre più una concessione troppo grande da potersi permettere, una libertà che può venire solo dopo aver badato alle cose veramente importanti della vita.
LA TRAMA Il conte Alberto e la giovane Marzia ci faranno rivivere una storia d’amore d’altri tempi, in cui si intrecceranno il romanticismo e la sana follia di desiderare quello che per il conte Giacomo della Tolfa non è assolutamente possibile: una storia d’amore tra il suo giovane secondogenito e una donna del volgo (una giovane popolana, senza “sustantie” da apportare alla nobile famiglia). Conflitto tra passione e ragione che si manifesta in tutta la sua essenza con la narrazione di Horacio, il magister spagnolo del giovane Alberto, che cerca in tutti i modi di permettere la storia d’amore tra i due innamorati cercando di convincere il conte Giacomo.
Un racconto storico, un vortice di passioni, con un finale che lascia senza fiato. “Il Conte Amore” si presenta al Teatro Umberto di Nola con una messa in scena che spazia dalla recitazione al canto, con danze (soliste Sonia e Valentina Malinconico) e scene uniche che lasciano lo spettatore perplesso, stupito e meditabondo sulla continua ricerca dell’equilibrio tra mente e cuore, tra pancia e testa, tra passione e ragione. Un cast esperto con attori navigati come Giuseppe Alfano e Donato Vuolo, oltre a giovani artisti come Carmen Cioffi, Ilaria Cioffi, Ciro Nunziata, Francesco Franzese. Con la partecipazione del corpo di ballo “Up level” di Avellino e i bambini de “Il monello“, coreografie curate da Fabiana Calicchio e Olga Calbrò, costumi di Costantino Lombardo, luci di Mario Ghidelli, scritto, diretto e musicato da Giuseppe Malinconico, con l’aiuto regia di Anna Nusco e con la direzione musicale di Lorenzo Maffia.