Una stagione piena di insidie e finita nel peggiore dei modi. Il Savoia, dopo aver lottato contro mille problemi, deve arrendersi alla sorte e al CONI che ha accettato il ricorso della Reggina, restituendo ai calabresi due punti. Con questi punti guadagnati in extremis i reggini scavalcano all’ultimo posto il Savoia e agguantano l’ultimo treno utile per i playout.
Purtroppo questo è l’ultimo atto di un dramma che ha colpito Savoia e tutti i supporters. La società campana infatti ha dovuto combattere con problemi finanziari per tutto l’anno, vivendo in una condizione simile a quella del Parma. Calciatori del Savoia hanno affermato di aver stretto la cinghia per mantenere il loro vitto e alloggio, mentre i tifosi hanno spesso fatto una colletta per dare un po’ di supporto alla società. Nel 2015 però forse è arrivato il segnale più forte da parte di staff e giocatori che hanno deciso di allenarsi per un giorno nel piazzale antistante il campo sportivo per sensibilizzare la situazione. Tutto questo purtroppo non è bastato ad evitare la D, ora l’ultima chances di salvezza l’avrà la Reggina che a inizio anno si era vista sottrarre 12 punti, poi restituiti dopo vari ricorsi. Nei playout i granata affronteranno il Messina, in un derby che promette fuoco e fiamme; l’altra sfida salvezza sarà invece tra altre due campane, Ischia e Aversa Normanna.
In un campionato che somiglia sempre di più ad un girone di terza categoria, con punti sottratti o guadagnati grazie a ricorsi, la Lega Pro sta diventando una battaglia campale, in cui solo chi ha quei pochi fondi per continuare sopravvive. Fa di sicuro effetto pensare che si potrà assistere a sfide così colorite e appassionanti come quelle tra le due campane o come il derby calabrese, ma piange il cuore a tutti gli appassionati quando ci si rende conto che società del genere sono sull’orlo del fallimento. Urge un controllo ferreo da parte della Federazione, per evitare che sciacalli si avventurino in questo mondo rovinando la passione dei calciatori e dei tifosi. Per ora non possiamo fare altro che goderci lo spettacolo di queste due sfide play-out. E l’anno prossimo?
di Nello Cassese