Altri 1200 lavoratori tra i 50 e i 60 anni, rimarranno senza lavoro. Dopo aver lavorato negli ultimi due anni nelle discariche e negli impianti della società Sapna(Azienda di rifiuti per la Provincia di Napoli), si sono ritrovati disoccupati, senza il minimo di contributi accumulati per accedere alla pensione.
Questi lavoratori fanno parte della confederazione sindacale Cub delle Province di Napoli e Caserta.
Prima della sentenza , i Cub hanno protestato con manifestazione a non finire, più di una volta hanno occupato via Acton e paralizzato il traffico in città. La loro ultima protesta risale proprio al periodo della venuta del Papa a Napoli.
Unitamente alla protesta, i lavoratori avevano fatto ricorso presso il Tribunale del lavoro.
Tutta questa storia si è conclusa con il decreto del Tribunale del Lavoro, al quale i Cub avevano fatto ricorso chiedendo l’assunzione nella Sapna. Ricorso respinto dal Tribunale con questa motivazione: “Non si ravvisa la sussistenza di una norma che disponga il passaggio del personale alle dipendenze della Sapna”.
Sentenza burocratica, in controdenza con le promesse fatte da Regione e Comune di Napoli a questi lavoratori. La Regione , in seguito alle manifestazioni aveva annunciato un piano di 60 milioni di euro per impiegare quei lavoratori nella raccolta differenziata dei Comuni.
Il Sindaco De Magistris, aveva garantito l’ingresso dei lavoratori in un a società unica dei rifiuti tra Sapna e Asia