Il fatt(acci)o ormai lo conoscete tutti: in seguito all’ondata antirazzista provocata dalla morte violenta dell’afroamericano George Floyd,HBO Max, il servizio video on demand targato HBO lanciato a fine maggio negli Stati Uniti, ha deciso di rimuovere dal suo catalogo Via col vento, capolavoro di Victor Fleming del 1939 che, per quei tre o quattro che non lo sapessero, narra gli amori e i dolori di Rossella O’Hara (Vivien Leigh), dibattuta fra la sua romantica ossessione per Ashley Wilkes (Leslie Howard) e il suo matrimonio di circostanza con Rhett Butler (Clark Gable) sullo sfondo della guerra civile americana e i successivi anni della ricostruzione.
La decisione di rimuovere il film è stata presa su invito di John Ridley, co-sceneggiatore del film 12 anni schiavo, il quale in una lettera aperta pubblicata sul Los Angeles Times ha sostenuto che la pellicola presenti una visione fortemente stereotipata dei neri e, quindi, in definitiva razzista. Una glorificazione del Sud schiavista, queste le parole esatte di Ridley, inaccettabile ai giorni nostri.
Il focus è in particolare sui servitori di colore della tenuta di Tara, e soprattutto su Prissy, la svampita servetta della protagonista Rossella O’Hara interpretata dell’attrice Butterfly McQueen, la cui carriera cinematografica fu per altro fortemente limitata proprio per via del colore della pelle, venendo difatti relegata solo a suoli marginali, che il più delle volte ricalcavano quello di “Prissy”; ma anche sull’indimenticabile Mami, interpretata da Hattie McDaniel, vincitrice dell’Oscar alla migliore attrice non protagonista, e, ironia della sorte potremmo dire a questo punto, prima donna afroamericana della storia a vincere un Premio Oscar.
La scelta di HBO Max di assecondare la richiesta di Ridley rimuovendo quindi dal suo catalogo il film di Fleming ha però scatenato un dibattito molto acceso sui social, fra chi condivide la censura e chi invece ritiene che le opere di ieri vadano contestualizzate e non semplicemente giudicate con la sensibilità (pur più evoluta) di oggi. D’altra parte, sostiene la seconda fazione, di questo passo si potrebbero arrivare a censurare migliaia di pellicole dell’epoca classica, fra cui parecchi e inestimabili capolavori. In quest’ottica, Via col vento, uno dei film più acclamati e memorabili della Hollywood classica (ricordiamo che la pellicola è detentrice di ben 8 statuette dell’Academy), costituirebbe un pericoloso precedente.
A salvare capra e cavoli (o per lo meno a cercare di farlo) è intervenuto un portavoce di HBO, il quale ha dichiarato che il film potrebbe tornare sulla piattaforma accompagnato però da uno specifico “dibattito” sul contesto culturale dell’epoca.
Una specie di disclaimer, traduciamo noi. Queste le sue parole: «Il film è il prodotto della sua epoca e mostra alcuni dei pregiudizi etnici e razziali che, purtroppo, erano comuni nella società americana del tempo. Questo tipo di raffigurazioni razziste erano sbagliate allora e sono sbagliate oggi, per cui abbiamo pensato che sarebbe irresponsabile mantenere questo titolo sulla piattaforma senza una spiegazione o una denuncia di ciò che vi viene rappresentato. […] Via col vento potrebbe tornare, ma solo se accompagnato da una discussione sul suo contesto storico e da una denuncia dei suoi toni razzisti». Lo stesso portavoce di HBO Max ha poi aggiunto che il film non verrà tagliato o modificato in alcun modo, perché «sarebbe come sostenere che quei pregiudizi non sono mai esistiti».
Nel frattempo però moltissimi utenti, stimolati dalla querelle, hanno deciso di vedere o (ri)vedere il film di Fleming e, nonostante la rimozione dal catalogo HBO Max, anzi a dire il vero proprio per questo, Via col Vento è schizzato in cime alle classifiche di vendita di Amazon, che lo offre sia in versione noleggio che in DVD. Del resto, si sa, quando si dice a qualcuno di non fare qualcosa, molto spesso si ottiene proprio l’effetto opposto.