“Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”: il terzo capitolo che segna la svolta

di Vittorio Paolino Pasciari

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (Harry Potter and the Prisoner of Azkaban) è un film di genere fantasy-avventura-drammatico del 2004 diretto da Alfonso Cuarón ed è la trasposizione cinematografica  dell’omonimo romanzo scritto da J.K. Rowling come terzo capitolo della saga di Harry Potter. Come per il libro, anche il film, sequel di Harry Potter e la Camera dei Segreti (2002), è il terzo episodio della saga cinematografica (2001-2011) prodotta da David Heyman e distribuita da Warner Bros.

La maggior parte del cast dei primi due film (le recensioni di entrambi qui), formato dai giovani  Daniel Radcliffe (Harry Potter), Rupert Grint  (Ron Weasley), Emma Watson  (Hermione Granger), Tom Felton  (Draco Malfoy), Matthew Lewis  (Neville Paciok), James e Oliver Phelps (Fred e George Weasley), Chris Rankin (Percy Weasley), Bonnie Wright (Ginny Weasley), Sean Biggerstaff (Oliver Baston), Harry Melling (Dudley Dursley) Josh Herdman (Gregory Goyle), Jamie Waylett (Vincent Tiger), Devon Murray  (Seamus Finnegan), Alfred Enoch  (Dean Thomas), affiancati dagli attori affermati Robbie Coltrane (Rubeus Hagrid), Maggie Smith  (Minerva McGranitt), Alan Rickman (Severus Piton), Julie Walters (Molly Weasley),   David Bradley (Argus Gazza), Mark Williams (Arthur Weasley), Robert Hardy (Cornelius Caramell), Richard Griffiths (Vernon Dursley) e Fiona Sha  (Petunia Dursley), è riconfermata con l’aggiunta di Michael Gambonin sostituzione di Richard Harris, scomparso nel 2002 (Albus Silente), David Thewlis (Remus Lupin), Emma Thompson (Sibilla Cooman), Gary Oldman (Sirius Black), Timothy Spall (Peter Minus), Bronson Webb (Pike), Julie Christie (Madama Rosmerta), Dawn French (Signora Grassa), Paul Whitehouse (sir Cadogan) e Pam Ferris (Marge Dursley).

Con un budget di circa 130 milioni di dollari, la pellicola ha avuto un buon incasso internazionale (circa 797 milioni di dollari) che però non ha superato i primi due film della serie. Con il 90% di recensioni professionali positive sul sito Rotten Tomatoes ed un punteggio di 82/100 sul sito Metacritic, il film ottiene il plauso della critica e fra i riconoscimenti sono da annoverare 2 nomination (miglior colonna sonora e migliori effetti speciali) agli Oscar 2005, 4 nomination (miglior film britannico, miglior scenografia, miglior trucco, migliori effetti speciali) ai Premi BAFTA e 9 nomination (miglior film fantasy, miglior regia, miglior attore emergente a Daniel Radcliffe, miglior attore non protagonista a Gary Oldman, migliore sceneggiatura, migliori costumi, miglior trucco, miglior colonna sonora, migliori effetti speciali) ai Saturn Award dello stesso anno.

TRAMA Inghilterra. Dopo il secondo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, il tredicenne Harry Potter è tornato a trascorrere le vacanze estive presso gli opprimenti zii Dursley. Durante una visita della sorella dello zio, la corpulenta e arrogante zia Marge, Harry provoca involontariamente un incantesimo in reazione agli insulti che ella rivolgeva a lui e ai suo defunti genitori. Esasperato dai parenti e dal timore di essere espulso da Hogwarts per aver violato la legge che vieta ai maghi minorenni di fare uso dei loro poteri fuori dalla scuola, Harry scappa di casa e trova fortunosamente rifugio al Paiolo Magico, la locanda dei maghi situata dietro Diagon Alley. Rassicurato dal Ministro della Magia, Cornelius Caramel, che non verrà punito per il suo gesto impulsivo, Harry si riunisce agli amici Hermione e Ron ed è pronto a ritornare ad Hogwarts per il suo terzo anno di studi. Ma prima di partire il giovane mago viene avvertito da Arthur Weasley, padre di Ron, che un nuovo pericolo incombe su di lui. Sirius Black, pericoloso assassino e seguace di Lord Voldemort, è evaso da Azkaban, la prigione dei maghi, ed è intenzionato a finire ciò che il suo padrone non era riuscito a fare tredici anni prima: uccidere Harry. Nuove, difficili ed emozionanti prove da affrontare si profilano sul cammino già difficile per il giovane mago, che ancora una volta dovrà contare solo sul suo coraggio e sul sostegno di amici veri e nuovi insegnanti in vista di nuove e sorprendenti rivelazioni sul suo passato.

ANALISI L’azione scorre veloce evidenziando un taglio con i primi due capitoli caratterizzato da una maggior inquietudine del protagonista e da una scenografia sempre più vicina al gotico. L’esplosione ormonale dei tredici anni si manifesta subito con il picco dell’insofferenza verso parenti ostili che ormai non tollera più di essere repressa. Il nuovo anno scolastico con gli amici veri è una speranza che si tinge di amaro a causa di un nuovo pericolo che minaccia da vicino il giovane e coraggioso mago. Il definitivo passaggio alla fase dark che caratterizzerà i capitoli successivi è preannunciato da nuove ed intriganti rivelazioni che fanno da perfetto contorno ad una trama capace ancora di riservare divertimento ed emozione per le nuove lezioni di difesa contro le avversità e le ingiustizie della vita vera che sempre più evidenti, in modo traumatico, caratterizzano l’ingresso all’adolescenza.

MAGIA E CRESCITA Il terzo capitolo della serie scritta e ideata da J. K. RowlingHarry Potter and the Prisoner of Azkaban, viene ideato proprio nei primi anni novanta dell’ormai passato XX secolo e pubblicato nel 1999. Tradotto in 77 lingue, fra cui latino e greco antico, vede la sua prima edizione in italiano nel 2000 ad opera di Salani per la traduzione di Beatrice Masini. Il giovane protagonista assiste all’esplosione ormonale dei 13 anni che segna l’ingresso definitivo alla fase adolescenziale del ciclo di crescita. Fin dalla prima scena – un gesto avventato ma più che comprensibile di reazione all’ennesima umiliazione inferta dai parenti babbani ostili – si nota l’esasperazione giunta ormai al culmine dell’insofferenza nei confronti di una quotidianità di facciata che soffoca. Il tanto desiderato ritorno a scuola per il terzo anno di studi a sua volta mostra segni evidenti di minacce non meno inquietanti. Nuove e sempre più difficili sono le prove d’esame da affrontare al rischio della propria vita. E ancora più sconvolgenti per il mago adolescente sono le nuove rivelazioni sui traumi del passato che mettono a dura prova un equilibrio psicologico già emotivamente esasperato da un generale senso di persecuzione. Il coraggio e il sostegno di amici veri e di nuovi alleati, qualche breve ma intenso momento di gloria (peccato averlo tagliato nel film!) e soprattutto un finale che fa sorridere dopo mille difficoltà rendono questo terzo capitolo un riuscito ed intrigante preludio alla fase dark che dal prossimo capitolo caratterizzerà la storia fino alla fine.

CAPITOLO 3 Dopo aver diretto i primi due capitoli della serie, Chris Columbus decide di abbandonare la regia per dedicarsi più ai suoi figli, pur rimanendo fra i produttori assieme a David Heyman. Per il terzo capitolo vennero considerati altri registi di spessore come Guillermo del Toro (Il labirinto del fauno) e Kenneth Branagh, già fra gli interpreti de La Camera dei Segreti (recensione qui). La scelta finale di Alfonso Cuarón (Città del Messico, 28 novembre 1961) fu inizialmente una proposta difficile da accettare per il regista messicano: non era un fan di Harry Potter e non aveva mai letto nessun libro. L’ammirazione della Rowling  per il suo film Y tu mamá también – Anche tua madre e la sintonia immediata con la storia dopo aver letto i libri, convinsero infine il regista a firmare subito il contratto. Cuarón è stato il primo regista messicano nella storia della celluloide a vincere l’Oscar al Miglior regista (2014 e 2019) e il Director Guild Of America Award. Fra i suoi lavori è da segnalare il film Roma (2018), storia di una famiglia di messicani negli anni ’70 nel quartiere Colonia Roma di Città del Messico, che gli vale il plauso della critica e i premi Leone d’oro al Festival di Venezia 2018, due Oscar 2019 (miglior regista e miglior fotografia) e il David di Donatello 2019 “miglior film straniero”.

Con una regia nuova il terzo film riesce a distinguersi dai primi due per aver cambiato tono con colori meno accesi (si tende sempre più al grigio e nero) e ampliando il paesaggio intorno ad Hogwarts (la maggior pare dell’azione si svolge fuori dalle mura del castello). Al momento dell’uscita nella sale J. K. Rowling affermò che il terzo capitolo della serie era il capitolo che preferiva. La critica a suo tempo accolse la pellicola meglio rispetto ai primi due capitoli: alcuni critici affermarono che rispetto a Columbus, Cuarón fosse riuscito davvero a catturare l’essenza dei romanzi. A tutt’ora il film resta il capitolo della saga più acclamato prima della conclusione della serie nel 2011 (Harry Potter e i Doni della morte – parte 2).

“Non è nella natura di un Dissennatore il perdonare.
Ma sapete, la felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi,
se solo uno si ricorda di accendere la luce.”

Se si pensa che la Rowling abbia tratto ispirazione per la figura dei Dissennatori, i veri antagonisti di questo nuovo anno ad Hogwarts, da uno dei periodi più drammatici della sua vita allora si può solo apprezzare il cambio di tono per descrivere l’ingresso nell’adolescenza. Questo passaggio esistenziale è sempre traumatico perché dopo l’innocenza dell’infanzia che vede il bello oltre l’apparenza si inizia a vedere la vita per quella che è davvero fuori da ogni ambiente familiare. Aperta la porta delle mura domestiche inizia una salita piena di pericoli che tendono a toglierci ogni barlume di speranza lasciandoci in balia di paura, tristezza, rabbia che senza nessun aiuto interno (volontà e coraggio) oltre che esterno (amici e insegnanti veri) ci fanno sprofondare negli abissi della depressione che, senza se e senza ma, ci uccide. Fa parte della crescita imparare a vedere la vita per quella che è veramente e mai come adesso bisogna riscoprire il valore di ognuno di quei brevissimi e pochissimi istanti di serenità e felicità – vissuti e ancora da vivere – che sempre si possono trovare fra mille difficoltà ricordando la lezione che echeggia in tre personaggi memorabili (Silente, Lupin, Sirius) di questo terzo e avvincente terzo anno ad Hogwarts: l’unica vera cura contro la tristezza sono le risate e il ricordo di chi ha dato la vita per noi.

CUPO, INTRIGANTE ED EMOZIONANTE.

CONTINUA….

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