La guerra tra Israele e Hamas, purtroppo, non è l’unico fronte aperto ad oggi. Nel mondo, infatti, sono ancora tante le guerre in atto. A chiarire la situazione è la piattaforma ACLED. Tanti i Paesi coinvolti, anche se non direttamente, e tanti i conflitti “ibridi” non riconosciuti come guerre (basti vedere la situazione dell’Afghanistan dei Talebani, ndr). Facciamo il punto, quindi, sui maggiori conflitti “ufficiali”.
- Ucraina – La guerra scoppiata dopo l’invasione ucraina della Russia va avanti ormai già dagli inizi del 2022 ma che ha origini più lontane (almeno 2014). Per la recente invasione, ancora in atto, i morti sono ormai almeno 90mila.
- Yemen – Il conflitto è uno dei più sanguinari degli ultimi anni. Le forze degli Huthi, che controllano la capitale Sana’a e sono alleate con le forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, si sono scontrate con le forze leali al governo di Abd Rabbuh Mansur Hadi, con sede ad Aden. Dal 2014 la guerra civile ha portato a milioni di sfollati e a circa 16mila morti, creando anche terreno fertile per la nascita di nuove cellule terroristiche.
- Niger e Nigeria – Nei due Paesi africani ci sono forti tensioni da anni. Nel primo caso, in Niger, nell’estate del 2023 si è arrivati al colpo di Stato che ha destituito il Presidente e creato tensioni anche negli Stati al confine. Nel secondo caso, in Nigeria, da anni ci sono conflitti interni tra tribù e anche attacchi terroristici di Boko Haram che hanno provocato centinaia di morti.
- Repubblica Democratica del Congo – Nello Stato africano è in corso un conflitto tra le forze governative e il gruppo ribelle M23. Alla base ci sono i giacimenti di coltan, minerale molto prezioso. Centinaia di migliaia gli sfollati.
- Siria – Negli anni la guerra civile siriana è stata quella più preoccupante a livello mondiale. Iniziata nel 2011 per rovesciare il governo del partito Bath e del re Assad, col passar del tempo ha portato a distruzione, morte e tensioni anche tra il popolo curdo e la Turchia, da sempre in conflitto. Ad oggi i morti non si contano, anche se alcune stime parlano di circa 430mila deceduti.
- Myanmar – Nella vecchia “Birmania” è in corso un conflitto tra i ribelli e la giunta militare che nel febbraio del 2021 ha rovesciato il Governo democratico di Aung San Suu Kyi, arrestandola. Molti lo considerano un conflitto “minore” ma in realtà la posizione strategica del Myanmar e il numero di vittime (oltre 30mila) fanno sì che questo fronte sia molto caldo.
- Colombia e Haiti – Non si tratta di vere e proprie guerre civili ma in questi due Paesi sono in atto veri e propri conflitti tra i Governi nazionali e bande di criminali o narcos che mietono decine di vittime. In Colombia, a partire dagli Anni Sessante, diversi sono stati i cartelli della droga che si sono mischiati con i gruppi paramilitari ribelli. Ad Haiti, invece, la situazione è ormai drammatica: il Paese, dopo l’uccisione del Presidente, è in preda agli scontri tra le bande rivali.