Giornate Fai: c’è Nola tra le città in vetrina

di Redazione Zerottouno News

Il  weekend dedicato alla cultura più atteso dell’anno torna il 19 ed il 20 marzo. Casa Palliola, l’Eremo dei Camaldoli ed il Seminario vescovile tra le chiese, le ville, i palazzi i giardini, i castelli, le  aree naturali ed altri siti di pregio italiani che saranno oggetto delle aperture straordinarie in programma per la 24° edizione dell’iniziativa promossa dal Fondo Ambiente Italiano. <Edizione importante – come sottolineano i promotori della kermesse –  dedicata al tema della trasformazione perché in questi 24 anni l’Italia è cambiata anche grazie al FAI: ne è cambiata la geografia attraverso l’opera meritoria della Fondazione che ha salvato tanti luoghi preziosi di Italia e li ha resi accessibili al pubblico, ne è cambiata la percezione da parte delle persone perché oltre 9000 luoghi sono ritornati ad essere parte del paesaggio vissuto dalla gente in occasione della più grande manifestazione nazionale dedicata ai Beni Culturali. Accadrà anche quest’anno grazie all’impegno delle Delegazioni e dei volontari del FAI che hanno selezionato con cura le aperture in tutta la penisola per regalare alle migliaia di visitatori quell’emozione unica che rende speciale questo evento.
Succederà in 380 località di tutte le regioni, dove 30.000 ragazzi delle scuole, i nostri apprendisti Ciceroni, accompagneranno alla visita di beni e monumenti, sovvertendo quegli stereotipi che li vogliono “sdraiati” e passivi”>. Ed a Nola a fare da “Ciceroni” saranno gli alunni del liceo classico Carducci, del liceo Albertini, dell’istituto tecnico Masullo – Theti, del seminario vescovile, e delle scuole medie Mameli e Merliano. Un week end all’insegna dell’entusiasmo dei giovani, opportunamente formati per l’occasione dall’associazione culturale Meridies ,  e della riscoperta dei siti di pregio della città che saranno in vetrina dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 di sabato e domenica. La conferenza stampa della Delegazione  di Napoli e Provincia si terrà mercoledì 16 marzo a Napoli nella suggestiva cornice di  Villa Pignatelli.  Interverranno:  Maria Rosaria de Divitiis, presidente Regionale FAI Campania, Mariella Utili, direttrice del Polo Museale Regionale della Campania, Paolo Giulierini, direttore del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Vincenzo Galgano, primicerio dell’ Augustissima Arciconfraternita dei Pellegrini, Michele Pontecorvo, responsabile Comunicazione Corporate e CSR Ferrarelle Spa, Elda Morlicchio, rettrice dell’Università L’Orientale di Napoli, Geremia Biancardi, sindaco di Nola, Don Antonio Loffredo, parroco della Basilica di Santa Maria della Sanità, Antonio Ernesto Denunzio, direttore delle Gallerie d’Italia in Palazzo Zevallos di Stigliano, Francesco Fusco, relazioni esterne ABC Acqua Bene Comune e i responsabili dei siti aperti.

“Nola – sottolinea l’assessore alla cultura ed all’istruzione del Comune di Nola, Cinzia Trinchese –  si conferma epicentro della cultura e scrigno di eccezionali ricchezze storiche ed artistiche. Per le giornate Fai abbiamo puntato sulla valorizzazione di siti che concorreranno a  far emergere una identità di prestigio dalla quale occorre sempre ripartire per guardare al futuro della nostra comunità. Casa Palliola, il Seminario vescovile e l’Eremo dei Camaldoli ci regaleranno suggestioni straordinarie grazie anche alla presenza dei ragazzi delle nostre scuole che, insieme con i dirigenti scolastici ed i docenti che li hanno coordinati, hanno aderito con entusiasmo ad un progetto di grande rilevanza nazionale”.

“Non abbiamo esitato un attimo – spiega il sindaco Geremia Biancardi – ad aderire ad un’iniziativa che corona gli sforzi quotidianamente compiuti per confermare il ruolo della nostra bella città. L’apertura straordinaria dei luoghi di casa nostra oltre ad inserirci in un circuito nel quale Nola entra a pieno titolo, offre la possibilità a noi ed ai visitatori di conoscere ancora meglio quanto di esclusivo custodiamo”.

 

Le Giornate FAI di Primavera nei nostri beni

Casa Palliola : Sito in Via San Paolino, 35, il palazzo cinquecentesco sorge nel centro storico della città, a poca distanza dalla cattedrale. La famiglia Palliola, tra le più nobili di Nola, è attestata sin dal 1588; tra i suoi membri annovera sacerdoti e gesuiti tra cui Francesco, che morì martire in Mindanao e di cui è in corso la causa di beatificazione. L’accesso all’edificio avviene tramite un atrio che presenta nella volta lo stemma della famiglia Palliola; nel salone di rappresentanza è presente un magnifico altare ad ante settecentesco. La volta è arricchita una tela dipinta dal pittore Angelo Dal Mozzillo. In altri ambienti sono visibili soffitti a cassettoni finemente dipinti, risalenti probabilmente al ‘500. Nell’antica cappella si scorge ancora parte della decorazione, in particolare un volto del primo vescovo di Nola, San Felice.                                                                            Biblioteca e Laboratorio di Fisica al Seminario Vescovile: situato in Via Seminario, il seminario vescovile di Nola, costruito nel ‘700 per volere dell’illuminato vescovo troiano Caracciolo Del Sole, raccoglie un’importante raccolta epigrafica ed il cosiddetto “Cippus Abellanus”, un trattato giuridico redatto su pietra tra le città di Nola e di Avella. L’iscrizione in lingua osca è la più lunga mai rinvenuta. Nel seminario sarà possibile visitare la biblioteca storica affrescata, che conserva una notevole raccolta di volumi dal XVI al XVIII secolo, tra cui una copia dell’Encyclopedie Française e della Letteratura Italiana del Tiraboschi. Quasi sconosciuto è il laboratorio ottocentesco di fisica che conserva strumenti e apparecchiature dell’epoca per lo studio delle scienze naturali.
EREMO DEI CAMALDOLI PRESSO SANTA MARIA DEGLI ANGELI: Si trova sulla Strada Provinciale Visciano. Appena fuori l’area urbana di Nola, si risale la collina di Visciano, dominata dai noccioli. Raggiunta la sommità a circa 350 mt. di altitudine, lo sguardo si apre sull’incantevole scenario dell’Eremo, con la Chiesa di Santa Maria, le officine e le celle eremitiche dei monaci. Le origini risalgono a parecchi secoli or sono. Correva l’anno 1602, quando Clemente VII, nella bolla diretta al vicario generale di Nola, afferma: “dovendosi per esecuzione dei testamento di Pompeo Fellecchia, fondare un eremo nella Diocesi di Nola e essendosi trovato un luogo adatto, ove però l’Eremo non si poteva costruire a perfezione se non si acquistava un certo terreno, chiamato dei “martiri” spettante al beneficio di S. Angelo al Monte […] il Pontefice permette la permuta col rettore di quel beneficio. Il grande protettore di Monte Corona, il Papa Paolo V consente alla suddetta permuta con un breve del 7 luglio 1615”. Da allora questo luogo si conserva come un oasi di pace e tranquillità, circondato dai suoi 10 ettari di terreno racchiusi tra mura entro le quali si alternano l’orto, l’oliveto, la vigna, il frutteto ed uno spazio dedicato all’apicoltura.

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