Morire per le proprie idee, dare il proprio corpo per la verità. Giordano Bruno è simbolo del libero pensiero ed è stato protagonista dell’ultimo approfondimento di Roberto Saviano su Che Tempo Che Fa, la trasmissione della Rai diretta da Fabio Fazio. In un periodo in cui, soprattutto in America Latina, le proteste antigovernative imperversano, il noto giornalista ha parlato di libertà ed ha preso come esempio il filosofo nolano morto sul rogo per le proprie idee. “Bruno non poteva abiurare come Galilei, le sue idee non avevano bisogno di essere dimostrate empiricamente, la Terra si muove anche senza che lo ammetta Galilei, il libero pensiero invece ha bisogno di un corpo umano – ha detto Saviano su Bruno – Il 13 dicembre, il giorno in cui vi sto parlando, si festeggia Santa Lucia, la santa alla quale furono cavati gli occhi per la sua fede religiosa. Il mio pensiero va subito ad un ragazzo, Gustavo Gatica, che ha perso la vista perchè la polizia cilena gli ha sparato in faccia durante i cortei di protesta“.
“Le verità non sono tutte uguali – ha continuato Saviano – certe verità hanno bisogno di un corpo. Per i suoi studi fu perseguitato, i suoi libri venivano letti di nascosto, lui invece veniva chiamato nelle corti più importanti. Le sue idee sovvertirono il pensiero del tempo: siamo fatti della stessa sostanza, tutti siamo uguali. Nel mondo di Giordano Bruno non c’è spazio per nessun ordine gerarchico e, quindi, nessuna religione è migliore delle altre. Per lui la libertà personale inizia e coincide quando c’è la libertà altrui. Fu per tutto questo perseguitato ed arrestato. Provarono per tutto questo a farlo abiurare e lui non voleva morire, amava la vita, cercò di spiegare le sue ragioni. Gli chiedevano di rinunciare al suo pensiero che però per lui era la vita. Fu per questo bruciato. Il pensiero fa sempre così tanta paura – conclude Saviano – il potere sa difendersi dalla violenza fisica ma non dal pensiero“.
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