Senza mascherina, senza distanziamento, urlando a squarciagola il proprio dissenso verso questo Governo. È successo in almeno 3 grandi piazze italiane, dove centinaia di persone aderenti al gruppo dei Gilet Arancioni si sono riunite per manifestare contro il Governo Conte, chiedendone le dimissioni a favore di un Governo votato dal popolo ma anche la restaurazione della Lira. Le manifestazioni sono concesse (e non potrebbe essere altrimenti, è un diritto fondamentale) ma nel rispetto delle norme sanitarie e, come dimostrano video e foto, molti non indossavano mascherine e non rispettavano le distanze.
Il Movimento è capeggiato da Antonio Pappalardo, ex generale dei carabinieri e già rinviato a giudizio per vilipendio alla Repubblica. La manifestazione che ha fatto più rumore è stata sicuramente quella di Milano, simbolo della Regione più colpita dal coronavirus, ma ce ne sono state di simili anche a Torino e Bologna conclusesi pacificamente ma con non poche norme sanitarie violate.
Ma oggi manifestanti sono scesi in piazza anche a Roma. Il movimento (che molti considerano di estrema destra) denominato “Marcia su Roma“, infatti, si è riversato in poche centinaia nei pressi di Piazza Venezia. Anche in questo caso si accusava il Governo di usare la scusa del virus per affamare gli italiani e veniva richiesto a gran voce il ritorno alla Lira. I manifestanti sono stati bloccati dalla polizia, dalle immagini si possono vedere fin troppo assembramenti incontrollati. I media locali hanno riferito che per la manifestazione di Roma sono state già denunciate 70 persone, tra cui alcuni arrivati da fuori regione nonostante sia ancora vietato, mentre per le altre sono in corso valutazioni per identificare i partecipanti. Tutto questo mentre in Italia il numero dei morti giornalieri torna sopra i 100.