I topi di appartamento possono rubare sia nelle parti comuni del condominio (androne, scale, cortile, ecc.) sia nelle proprietà esclusive, come ad esempio le abitazioni, le cantine, i box, ecc. Come funziona la responsabilità dell’amministratore per i casi di furto in condominio? L’amministratore ha la responsabilità di gestire il condominio. Egli convoca l’assemblea, stipula contratti, riscuote i pagamenti, fa rispettare il regolamento, paga le bollette e, nel caso di contenzioso, rappresenta il condominio innanzi all’autorità giudiziaria.
L’amministratore, inoltre, provvede alla manutenzione ordinaria dell’edificio, senza chiedere il consenso dell’assemblea; nel caso di manutenzione straordinaria, agisce solo su incarico dell’assemblea, eccetto i casi di particolare urgenza. La legge stabilisce che l’amministratore deve compiere tutti gli atti conservativi sulle parti comuni dell’edificio. All’interno di questo generico dovere di protezione rientra quello di vigilare su eventuali furti, sia nelle parti comuni che in quelle private.
L’amministratore, in effetti, può essere responsabile dei furti commessi all’interno delle parti comuni dell’edificio. Si pensi al furto delle bici in cortile, delle auto nel parcheggio comune, della posta, ecc. In questi casi scatta la responsabilità civile dell’amministratore se con sua negligenza abbia agevolato la commissione del reato. Ad esempio, l’amministratore che non ha provveduto a far riparare il sistema di videosorveglianza può essere citato dai condòmini a risarcire i danni causati dal furto. Si pensi all’amministratore che non ha fatto riparare la serratura del portone, il quale quindi è rimasto aperto per notti intere, favorendo l’accesso di malintenzionati.
L’amministratore di condominio, tuttavia, può essere responsabile anche per i furti commessi all’interno delle proprietà private dei singoli condòmini. È opportuno però precisare che l’amministratore non ha dovere di custodia delle parti private, ma se la sua negligenza nella gestione dell’edificio agevola la commissione di reati all’interno delle proprietà esclusive, allora dovrà ritenersi responsabile.
L’amministratore può essere citato in tribunale per essere condannato al risarcimento dei danni subiti dal condominio o dal singolo condominio all’interno della sua proprietà privata in due ipotesi: nel primo caso, dovrà essere l’intero condominio ad agire contro l’amministratore negligente; nella seconda ipotesi, il singolo condomino che ha subito un furto all’interno della sua proprietà privata può citarlo per avere il risarcimento dei danni.
L’amministratore, infine, può evitare ogni responsabilità per i furti commessi nel condominio quando: dimostra che il reato sarebbe stato commesso ugualmente, anche se l’amministratore fosse stato perfettamente diligente; il furto è stato agevolato dalla condotta di un’altra persona, inclusa la vittima; il reato è stato commesso in una parte di proprietà esclusiva distante dalle parti comuni.