Una delegazione della “La Rete delle Grandi Macchine a Spalla italiane” che comprende la Festa dei Gigli di Nola, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari – Patrimonio dell’umanità , parteciperà all’inaugurazione della Mostra “Machines for Peace” che, dopo le tappe di Bethlehem e Praga, sarà esposta presso l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. L’ evento si svolge con il patrocinio del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, l’ambasciata d’Italia a Belgrado, la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.
“L’evento, che si inaugura l’8 marzo nella capitale serba – afferma Patrizia Nardi, responsabile tecnico scientifico della Rete delle Grandi Macchine a Spalle Italiane – declinerà insieme al tema della Pace, che è il chiaro messaggio che le nostre Macchine portano nel mondo contro la tragedia urlata dalle macchine da guerra, l’importanza del rispetto della parità di genere, che sola può garantire la crescita armoniosa e pacifica dell’umanità. Pace e parità di genere sono importanti obiettivi per l’UNESCO, così come per l’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo sostenibile”.
“Continua un percorso di emozioni e di messaggi dall’alto valore simbolico da parte delle nostre Feste – afferma Francesco De Falco, presidente della Fondazione Festa dei Gigli – Dopo l’esperienza di Betlemme e di Praga, la Festa dei Gigli si dimostra, ancora una volta, il viatico di un potente messaggio di pace che trae fondamento nella sua capacità di unire da secoli intere comunità di generazione in generazione. La nostra festa eterna, frutto dello sforzo e del sacrificio comune, diviene un emblema di come i valori universali della fede e della tradizione debbano unire i popoli, non dividerli”.
“Si tratta di un’ iniziativa che evidenzia lo straordinario valore delle nostre Feste – aggiunge Luca De Risi, presidente di Gramas -capaci di essere anche un importante messaggio di pace tra i popoli”.
“Ancora una volta la Festa dei Gigli protagonista insieme alle Feste consorelle di un evento a carattere internazionale – afferma Antonio D’Ascoli portavoce della comunità festiva – quella della Rete è sempre più un modello virtuoso di valorizzazione dei patrimoni immateriali, grazie a comunità vive, intraprendenti, gelosi custodi delle proprie tradizioni ma al tempo stesso dalla grande capacità di condivisione” .