Vi ricordate di Vaslav, il senzatetto quasi ucciso a Nola? Beh la sua vita, fortunatamente, non è finita su di un letto dell’ospedale di Nola; eppure sembra che già tutti, soprattutto istituzioni e soggetti importanti, se ne siano dimenticati. Per chi non si ricordasse o per chi non sapesse cosa era successo, cosa quasi impossibile vista l’onda mediatica che si era abbattuta sul fatto, riassumiamo sinteticamente la situazione. Vaslav è un senzatetto di 39 anni, oggi compiuti, che era solito sostare nelle vicinanze del supermercato Piccolo e di notte n una casetta nei pressi di un passaggio a livello. Descritto come da tutti un uomo innocuo, il clochard era sempre in compagnia dei suoi cani: Opson, Syber e Sasha (probabilmente per via di questo elemento nei giorni che seguiranno il clochard sarà chiamato con questo nome). In una notte di alcuni mesi fa l’uomo è stato raggiunto da un gruppetto di ragazzi, molti dei quali minorenni, ed è stato picchiato selvaggiamente e nella colluttazione, oltre ad uscirne con 40 punti di sutura in testa e con la frattura di tutti gli arti, ha dovuto subire anche la perdita di uno dei 3 cani. Un ciclone mediatico e di solidarietà si era abbattuto sull’uomo, mentre piano piano i nomi degli aggressori stavano uscendo.
Oggi Vaslav è in un istituto del casertano e la riabilitazione sta andando più che bene. I ragazzi della Comunità di Sant’Egidio, che simpaticamente lo chiamano “Vincenzino” (è questa la traduzione in italiano del nome Vaslav), gli hanno organizzato oggi una bella festa a sorpresa per il suo 39esimo compleanno.
D’altro canto pare che i volontari che lo accudiscono, così come lo stesso Vaslav, siano stati quasi totalmente abbandonati. Le istituzioni sembrano non occuparsene più e le indagini non riescono a trovare uno sbocco, nonostante i nomi degli aggressori, colpevoli o meno, siano sulla bocca di tutti. L’iter giuridico è molto complesso e le forze dell’ordine hanno vita difficile, trattandosi a quanto pare di minorenni e di mancanza di prove schiaccianti. Tuttavia non è un bel vedere ciò che questa situazione sta offrendo. Il clochard stava per restare invalido a vita, mentre i suoi aggressori sono a piede libero. Politici e personaggi importanti si sono esposti, andando anche a trovarlo in ospedale, che sia stata solo una passerella? Puntiamo sulla buona fede di tutti quelli che hanno il compito di portare all’epilogo questo dramma. Il senzatetto ora sta bene ed è contento di chi non si è dimenticato di lui e del personale sanitario che lo sta accudendo. Alla fine della riabilitazione alloggerà in un residence della curia, ma non dovrà essere questo il punto finale. Non si faccia passare questa aggressione per una marachella, non si faccia sciacallaggio su questo dolore, non si dimentichi tutto; il ricordo è la miglior arma contro l’indifferenza.
di Nello Cassese