Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero, ha dato le sue dimissioni dall’Ordine dei Giornalisti, requisito fondamentale per poter esercitare la professione giornalistica in Italia. Ad annunciarlo è stato il quotidiano Il Giornale, diretto invece da Alessandro Sallusti. “Dopo cinquant’anni di carriera si è dimesso dall’Ordine rinunciando a titoli e posti di comando nei giornali, compreso nel suo Libero (lo fondò nel 2000). Perché lo abbia fatto lo spiegherà lui – ha scritto Sallusti in prima pagina – ma io immagino che sia una scelta dolorosa per sottrarsi una volta per tutte all’accanimento con cui da anni l’Ordine dei giornalisti cerca di imbavagliarlo e limitarne la libertà di pensiero a colpi di processi disciplinari per presunti reati di opinione e continue minacce di sospensione e radiazione“. Feltri, assieme a Mario Giordano, è stato rinviato a giudizio per il Consiglio Disciplinare dell’Ordine (oltre ad aver ricevuto una querela) per delle frasi discriminatorie contro i meridionali. Feltri, inoltre, lo si deve ricordare per una questione pratica, non è direttore responsabile (ruolo che è invece di Pietro Senaldi), bensì editoriale, e in un quotidiano è il direttore responsabile a rispondere di tutti gli illeciti giornalistici; Feltri quindi, nonostante i titoloni spesso criticati, può rispondere solo delle sue parole e non di tutto ciò che viene scritto sul giornale da lui fondato.
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