Ancora polemiche su un editoriale di Feltri che ha decisamente toppato sicuramente in quanto a tempismo, visto che si celebra la lotta alla violenza contro le donne. “I cocainomani vanno evitati. Ingenua la ragazza stuprata da Genovese“: questo il titolo di Libero con la firma di Vittorio Feltri che commenta il caso dell’imprenditore fondatore di Facile.it che ha stuprato una 18enne. “Quanto alla povera Michela, mi domando, entrando nella camera da letto dell’abbiente ospite cosa pensava di andare a fare, a recitare il rosario? Sarebbe stato meglio rimanere alla larga da costui. Concediamole attenuanti generiche, ai suoi genitori tiriamo le orecchie“, continua Feltri.
“Feltri e Libero, basta misoginia – twitta Laura Boldrini – Quello che scrivete è una forma di violenza sulle donne. È inaccettabile che una testata giornalistica, che percepisce anche contributi pubblici, dia la colpa dello stupro alla vittima! Fermiamo questa barbarie”.
Presa di posizione anche di Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, che sottolinea che “anche se un giornalista è uscito dall’Ordine, ci sono però un direttore responsabile e dei giudici deontologici“.
Secca però la risposta di Feltri: “L’articolo era perfetto, non giustifico lo stupro, ho detto che è stata un’ingenua, non una prostituta. Ingenua non è un’offesa. Io non ho detto che se l’è andata a cercare, ho detto che è stata ingenua ad accettare l’invito di questo soggetto che faceva festini di quel tipo. Non fatemi dire cose che non ho scritto e non penso. Non voglio dare un’immagine negativa di nessuno, dico che questa ragazza non poteva non sapere cosa succede in quella casa, un mimino di prudenza doveva adottarla. Io mi sono dimesso dall’Ordine, non posso stare in gabbia. Io me ne fotto dei giornalisti, li disprezzo e se uno mi chiama giornalista lo querelo per diffamazione. Scrivo quello che voglio, se poi al direttore non piace, basta che non lo pubblichi. Io non ho pretese“.