La novità nella ricerca contro le morti da coronavirus si chiama desametasone. Si tratta di un antinfiammatorio steroideo che costa all’incirca 6 euro a confezione ed è riconducibile alla famiglia di cortisolo e cortisone. Il farmaco è ora balzato agli onori della cronaca grazie ad uno studio dell’Università di Oxford in Inghilterra che ha lo ha testato su circa 2000 pazienti gravemente malati ed ha riscontrato un calo del rischio di morte pari a un terzo del totale.
Il desametasone è comunque in uso ormai dagli anni ’60 per alcune malattie come quelle reumatiche, dermatologiche, oftalmologiche, ematologiche, neoplastiche e disturbi respiratori come l’asma. Il farmaco ha anche proprietà antiallergiche, come effetti collaterali può portare acne, capogiri, mal di testa, vista appannata e può indebolire il sistema immunitario. Il desametasone si infrange contro la tempesta citochinica, cioè la violentissima reazione immunitaria al coronavirus che attraverso gravi infiammazioni distrugge gli organi, polmoni in primis, portando spesso al decesso. I dati raccolti hanno dato molta fiducia alla sanità europea, soprattutto in Gran Bretagna, ma anche in Italia, in Lombardia, fin da marzo il farmaco rientra nell’uso clinico di diversi ospedali. Può essere somministrato sotto forma di compresse, soluzioni ad uso orale, iniezioni, aerosol, pomate o soluzioni ad uso oftalmico.