Era ai domiciliari per una rapina ma questo non lo ha fermato dall’evadere. In manette un 19enne del napoletano, ritenuto legato al clan di camorra dei Verde. Il ragazzo si trovava nei pressi di Casandrino a bordo di uno scooter con volto coperto, assieme ad un amico stava sfrecciando in strada ed è stato notato dai carabinieri di Grumo Nevano che erano in servizio di pattugliamento. Alla vista dei militari, i due si sono dati alla fuga sparando un colpo di pistola sul cofano della vettura dei carabinieri. Il giorno dopo i carabinieri di Giugliano e Grumo Nevano hanno identificato il responsabile e, dopo averlo inutilmente cercato a casa sua e nei posti che solitamente frequenta, hanno fatto irruzione a casa di suo nonno a Parete. L’uomo, Francesco Di Matteo, 60enne, detto “bombolone”, già noto per rapine e associazione a delinquere e ritenuto affiliato al clan camorristico dei “Verde” attivo a Sant’Antimo, quando i militari hanno bussato alla porta non ha aperto ma quasi subito da una finestra sul retro della sua villetta è volata una pistola finita in un terreno. L’arma, recuperata da militari che avevano circondato la casa, è risultata essere una semiautomatica calibro 9 rubata in precedenza. Qualche ora dopo, a Giugliano in Campania, i militari hanno arrestato il responsabile dei colpi d’arma da fuoco: è il nipote del 60enne, un 19enne anch’egli ritenuto contiguo al clan “Verde”. Il ragazzo era stato condannato ai domiciliari per una rapina commessa quando era ancora minorenne. Dopo la convalida del fermo da parte del G.I.P. di Napoli Nord, visti gli indizi raccolti e la personalità del 19enne che il giudice ha definito “capace di tutto e refrattario all’autorità”, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai suoi danni. Anche il nonno del ragazzo è stato arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco.