Settimana post elezioni europee. I partiti in Italia fanno i conti con i risultati e con i diversi umori a seguito di successi e sconfitte.
SALVINI Forte del 34% ottenuto, Salvini chiede un’accelerazione alla realizzazione del contratto di governo. Assicura la propria lealtà agli alleati e a Conte, ribadendo che non chiederà di andare ad elezioni, nonostante il momento favorevole. Lealtà che potrebbe invece venire meno qualora il Movimento 5 Stelle continuasse ad opporsi ad una serie di provvedimenti ritenuti fondamentali dal leader della Lega. Flat tax, Tav, proroga della pace fiscale e scongiurare l’aumento dell’IVA, queste le richieste di Salvini, che in settimana si è anche visto con il Ministro dell’economia Tria per discutere di come evitare procedure d’infrazione dall’UE.
IL M5S La risposta del Movimento 5 Stelle è stata timida. Di Maio si è concentrato sulla situazione interna a seguito del deciso declino di consensi rispetto ad un anno fa. Il leader del Movimento si è messo in discussione rimettendo ad una votazione sulla piattaforma Rousseau la decisione sulla sua leadership. La rete ha confermato la fiducia a Di Maio, con l’80% degli iscritti che si sono espressi a suo favore. Ora al Movimento occorre però fare scelte coraggiose e forse anche un’autocritica sul perché di questa perdita di voti, che li ha portati ad essere addirittura dietro il Partito Democratico.
IL PARTITO DEMOCRATICO PD che può ritenersi soddisfatto di aver migliorato il risultato elettorale rispetto ad un anno scorso e di essersi affermato secondo partito in Italia con il 22% delle preferenze. Un risultato che supera la soglia psicologica fissata da Zingaretti al 20%, e che può rappresentare un punto di partenza per una nuova stagione politica. Magari andando oltre le quotidiane e sterili richieste di “andare a casa” rivolte al governo.
I PARTITI MINORI Escono male da queste europee alcuni partiti minori che avevano pronosticato di ottenere seggi a Strasburgo. Tra questi sicuramente delude +Europa, fermo al 3,1%, e La Sinistra che arriva all’1,7% dei voti e il cui leader, Fratoianni, ha deciso di dimettersi da segretario. Negativo anche il risultato dei Verdi, soprattutto se paragonato al grande successo ottenuto dai colleghi nel resto d’Europa.