Fantasy e Distopico sono due generi di letteratura che molto hanno in comune e che forse mai come ora – in un momento di degrado totale per la nostra povera società umana – possono dare sostegno a lettori non ancora consumati dal nulla dei tempi odierni.
CENNI BIOGRAFICI La scrittrice Barbara Manca è nata e cresciuta a Novara. Dopo aver conseguito la laurea in Letteratura Inglese presso l’Università di Vercelli trova lavoro nel campo dell’automotive a Milano, dove tutt’ora è impiegata. La passione per la letteratura fantasy, per i giochi di ruolo e per il cinema distopico la accompagnano fin dalla fanciullezza. La Manca ama viaggiare, guidare auto sportive, fare passeggiate in campagna con il suo cane e guardare film con una tazza di tè caldo sempre piena in mano. Il romanzo Eterya, pubblicato nel 2022 per La Corte Editore, segna il suo esordio come autrice e rappresenta il primo capitolo di una saga in lavorazione.
TRAMA L’immaginario continente di Eterya è composto dai 5 regni: Ivria, Heoggh, Dnury’l, Solonir e le Terre Ardenti. I regni sono soggetti da sempre al dominio del Consiglio dei Saggi: l’unico intento di questi è far perdurare una pace che resiste da più di mille anni. A tale scopo è stato istituito il Sistema dei Certificati di Nascita Regolare e coloro che non ne sono in possesso vengono uccisi all’istante.
È in questo mondo, stretto nella morsa del controllo e della paura, che si muove Ann: cresciuta alle pendici di Cahli, villaggio remoto e dimenticato, vorrebbe essere una ragazza qualunque ma sa di non esserlo. Ann è una Senza-Certificato, un’orfana, e per questo è condannata a una vita in fuga. L’incontro casuale con Sion segna una svolta per la giovane reietta. Sion è un Mezzo, nato dall’unione tra un Oscuro – creatura bestiale/demoniaca temuta in tutta Eterya – e un umano, ma soprattutto è il braccio destro di Edem, Regina-Mostro del regno di Ivria. Questa sembra conoscere Ann meglio di quanto lei conosca sé stessa e quando il destino della ragazza si intreccia con quello della sovrana le certezze di Ann crollano gradualmente. Chi può dire dove giace il male? Se la linea di confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato sembra essere così evanescente, da quale parte sceglierà di stare Ann?
“I migliori sono anche i più stupidi,
perché se pensassero troppo alle conseguenze delle loro azioni,
non avrebbero il coraggio di compierle”.
ANALISI Dopo un’introduzione in flashback per delineare il contesto di riferimento, il lettore viene subito condotto attraverso una lettura che si presenta scorrevole e mostra, pagina dopo pagina, l’abilità dell’autrice di combinare gli elementi dei due generi di riferimento presi in esame. Lo stile risulta una perfetta ed intrigante combinazione di descrittivo ed introspettivo: in ogni capitolo i personaggi principali si alternano nel narrare in prima persona lasciando emergere i caratteri e soprattutto i conflitti interiori. Se il contesto soddisfa pienamente i cultori di tolkieniana tradizione (natura incontaminata in contrasto con civiltà in guerra, elementi magici, poco ma essenziale spazio dedicato a scontri e battaglie spettacolari) allo stesso tempo le tematiche stuzzicano menti di orwelliana memoria (una società divisa in due dove chi vuole manipolare la gente si scontra con chi dissimula desiderio di conquista e vendetta con la libertà e l’abbattimento di barriere sociali). Il colpo di scena del finale non potrà non incollare l’attenzione nell’attesa dei capitoli successivi.
IMMAGINAZIONE E RIFLESSIONE Nessuno più di una donna – ora e tragicamente più che mai – può testimoniare i tormenti interiori di chi da secoli vive in una realtà civile solo di facciata ma spietata nella sostanza perché ancora, e pateticamente, corrotta e dominata da ignoranza e paura.
Contro chiunque dica ancora che il fantasy è per bambini – chi dimentica l’immaginazione ed l’entusiasmo dell’infanzia ha perso! – e che il distopico è per depressi – fossilizzarsi con un dito su uno schermo fuori dal mondo reale dovrebbe rallegrare?! – i lettori non ancora consumati da un presente amaro sono fortunati ad avere altre pagine che, staccando temporaneamente dalla realtà, consentono di ritrovare la forza di proseguire grazie ad autori capaci di intrigare, emozionare e far riflettere. Il romanzo d’esordio della piemontese Barbara Manca ti accompagna attraverso un viaggio dal ritmo vertiginoso in un fantasy coinvolgente dove la luce e l’oscurità si intrecciano tra di loro in maniera ineluttabile come imprevedibile ed inevitabile è la vita reale in cui nessuno schema può pretendere di sottomettere e dove solo chi vuole vivere davvero, ovvero sempre in salita, può crescere e migliorare.
Il testo è reperibile sul web e in libreria.
DA LEGGERE.
AUGURI DI BUON ANNO E BUONE LETTURE A TUTTI.