“Sembrava l’esplosione di Hiroshima e Nagasaki“. Così il governatore ha commentato il mega scoppio nella zona del porto di Beirut, capitale del Libano. I morti sarebbero almeno 30, tra cui diversi vigili del fuoco intervenuti, tantissimi i feriti, molti anche gravi, e diverse centinaia di persone ancora disperse sotto le macerie. Tra i feriti c’è anche un militare italiano, non in pericolo di vita. L’esplosione ha raso al suolo diverse aree del porto ma ha creato ingenti danni in tutta l’area. L’attuale situazione politica, in seguito ad una forte crisi economica, è davvero incandescente, ragion per cui non si può ancora affermare con certezza che non sia stato un attentato. Le prime ricostruzioni parlano di un’esplosione di un’area usata come deposito di fuochi d’artificio ed esplosivi al nitrato di ammonio sequestrati tempo prima. Per la giornata del 5 agosto il Governo ha già indetto il lutto nazionale.
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