La povertà, in Italia e nel mondo è una crisi silenziosa che non sempre è gestita nel migliore dei modi. Nel Belpaese, ad esempio, le amministrazioni adottano il programma conosciuto come “Emergenza Freddo”. A citare il termine è, ad esempio, l’UNHCR, l’Agenzia per i Rifugiati dell’ONU: “Fermiamo il gelo. Quello invernale, che colpisce le famiglie che vivono in case danneggiate dalle bombe e in rifugi di emergenza non adatti a temperature che si fanno sempre più estreme. Fermiamo il gelo della paura, quella vissuta da milioni di donne e bambini che temono di non riuscire a superare la stagione fredda. E soprattutto, fermiamo il gelo dell’indifferenza dinanzi alla mancanza di soluzioni pacifiche ai tanti, troppi conflitti che sconvolgono il mondo intero e la vita di 114 milioni di persone in fuga dalla violenza“.
Sono diverse le città in Italia che hanno organizzato protocolli per l’Emergenza Freddo e assistere i senzatetto in strada nei mesi più freddi. In particolare, il Comune di Napoli ha promosso un programma complessivo e coordinato di interventi per la gestione dell’emergenza freddo rivolto alle fasce più deboli della cittadinanza esposte a rischi di salute per le avverse condizioni climatiche e che potrebbero trovarsi in una condizione, materiale e/o psicologica di isolamento e abbandono. Cinque i punti cardine:
- Campagna di solidarietà “Dona una coperta“;
- Accoglienza notturna attraverso l’apertura delle stazioni della Metropolitana Linea 1– Vanvitelli, Museo e Piazza Dante oltre l’orario di chiusura al pubblico;
- Nove unità mobili di strada dislocate in punti strategici del territorio cittadino, in particolare nei luoghi a maggiore frequenza dei senza fissa dimora;
- Distribuzione di generi di prima necessità;
- Attivazione di un numero telefonico H24 e della Centrale Operativa Sociale.