Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania “per le particolari benemerenze acquisite verso la Repubblica” a due superstiti della strage di Sant’Anna di Stazzema, Enrico Pieri ed Enio Mancini. Un segnale molto importante per una pagina orribile della storia della Germania e dell’Italia. Nell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, compiuto nel 1944 dai Nazifascisti, morirono 560 persone tra bambini, donne, uomini e anziani. L’eccidio nella piccola frazione della Toscana fu uno dei più cruenti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale.
All’alba del 12 agosto 1944, tre reparti della 16ª divisione Panzergrenadier «Reichs;führer-SS», accompagnati da bande di fascisti, circondarono l’abitato, mentre un quarto si attestava più a valle, sopra il paese di Valdicastello, per bloccare ogni via di fuga. Nonostante la dichiarazione di “zona bianca” decretata proprio dai Nazisti ad inizio mese (in grado cioè di accogliere popolazione civile sfollata), in poco più di tre ore furono massacrate 560 persone, tra cui molti bambini. L’eccidio rientra nel quadro più ampio delle violenze nazifasciste perpetrate nell’area e che culminarono nell’eccidio di Marzabotto. I fatti, tuttavia, sono rimasti ignoti fino a metà degli anni Novanta, quando venne scoperto, negli scantinati di palazzo Cesi-Gaddi a Roma, un armadio che conteneva ben 695 fascicoli su crimini di guerra commessi sul territorio italiano e nei Balcani durante l’occupazione nazifascista. Il ritrovamento ha permesso di istruire il processo per l’eccidio di Sant’Anna. Nel 2007 la Corte di cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo, pronunciata nel 2005 dal tribunale militare di La Spezia, contro dieci ufficiali delle SS che comandavano i reparti.