Con un post apparso su Facebook lo scorso 13 Luglio il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, ha annunciato la chiusura del bilancio d’esercizio 2017 della società che gestisce importanti linee del trasporto pubblico campano come Circumvesuviana, Cumana e Circumflegrea. I dati dimostrano come l’impegno messo in questi ultimi anni per risanare la situazione, che fa registrare ancora diverse criticità tra ritardi e materiale rotabile inadeguato, stia dando i primi frutti. L’assemblea della società ha approvato il bilancio d’esercizio 2017 che chiude con un utile netto di 34 milioni di euro ed ha inoltre deliberato l’aumento del capitale sociale da 12 a 50 milioni di euro, confermando un trend in continua crescita, per stessa ammissione del presidente De Gregorio : “Oggi EAV è un’azienda sana dal punto di vista finanziario e gestionale. Nel triennio 2013-2015 EAV aveva registrato perdite d’esercizio per oltre 300 milioni di euro. Nel biennio 2016-17 ha registrato utili per oltre 64 milioni di euro”.
E’ stato, infine, varato dal CdA un nuovo organigramma societario che prevede; “una separazione netta tra la gestione amministrativa (in senso ampio), affidata all’Amministratore e Direttore Generale pro tempore (che temporaneamente coincidono nella mia persona fisica, Umberto de Gregorio) e la gestione operativa, che fa capo all’Ing. Sposito”.
Proprio quest’ultimo, nominato Direttore Operativo Centrale, stando a quello che si può apprendere “non senza qualche perplessità sia per la fonte dell’informazione che per il contenuto” da un comunicato del sindacato OR.S.A. del 12/07/2018 (in allegato) “avrebbe presentato le proprie dimissioni” da Direttore Generale prima della successiva nomina di Direttore Operativo Centrale, sollevando così diversi dubbi dello stesso sindacato su un “atto forte” che avrebbe delle ragioni in profonde in virtù del solo anno d’incarico svolto da Sposito. La situazione sarebbe però rientrata, così come il post del presidente De Gregorio fa intendere.
Ecco il comunicato integrale del sindacato OR.S.A. datato 13 luglio:
Apprendiamo, non senza qualche perplessità sia per la fonte dell’informazione che per il contenuto, che il Direttore Generale dell’EAV, ing. Pasquale Sposito, avrebbe presentato le proprie dimissioni e il Presidente del CdA, il dott. Umberto De Gregorio, sarebbe il maggior candidato alla sua successione. Non è uso di un Sindacato schierarsi per qualche dirigente e non è l’intenzione dell’OR.S.A., ma esprimere le proprie perplessità su un argomento, che comunque avrà delle forti ripercussioni in EAV, è quasi obbligatorio. Premesso che, a nostra memoria, era la prima volta che il direttore generale di un’azienda di trasporto della Regione Campania fosse selezionato tramite un concorso e non scelto tra i molti “politici senza ruolo”, riteniamo che, qualora si dovesse procedere alla sua sostituzione, la procedura dovrebbe essere la stessa: con un concorso pubblico in cui titoli ed esperienza dovrebbero essere l’unico metro di selezione. Troppe volte i dirigenti (o presunti tali) delle aziende regionali, scelti nei ranghi dei partiti, tenendo a mente gli equilibri tra alleati o nelle varie correnti interne, hanno fatto solo danni alle società amministrate, ai cittadini ed ai lavoratori, perché l’inesperienza e la incompetenza, nonché le frequenti decisioni causate esclusivamente da necessità esterne alle aziende, ne hanno minato la stabilità. Al danno si è aggiunta poi la beffa di pagare profumati stipendi a questi “politici” parcheggiati alla direzione delle società, nonché di avergli pure corrisposto, all’atto di lasciarle, robuste liquidazioni, nonostante i molti danni fatti. Gli ultimi due ex direttori generali “politici” e non tecnici, ci sono costati cifre a 6 zeri tra stipendi e buonuscite varie …… con discutibili risultati. Ci sfuggono le motivazioni del Direttore Generale di EAV, ma sicuramente le sue dimissioni, dopo solo un anno d’incarico, sono un atto forte e le sue origini non possono che esserlo altrettanto. Le spiegazioni, che si intravedono tra le righe degli articoli giornalistici, sono, ad essere moderati, altrettanto forti, ma per illogicità e incoerenza. Ingenuamente avevamo creduto che, in discontinuità col passato, l’EAV avesse un Direttore Generale che potesse finalmente operare senza pressioni e condizionamenti della politica. A giudicare dagli ultimi avvenimenti non possiamo che constatare che la politica invece, in totale continuità col passato, condiziona ancora le aziende pubbliche.