L’età deve essere il criterio prioritario per le vaccinazioni. Il premier Draghi è stato molto chiaro. Un messaggio molto conciseo a tutte le Regioni, specialmente quelle che hanno vaccinato categorie apparentemente poco esposte al rischio contagio. Nelle ultime settimane, infatti, le Regioni italiane hanno portato avanti i programmi vaccinali spesso in modo molto differente tra loro. Draghi ha voluto ricordare che in caso di pandemia il Governo ha competenze in ambito sanitario. Un richiamo all’ordine per le Regioni che stanno purtroppo creando disparità territoriali e anagrafiche. Il Governo continua a ripetere il mantra delle 500.000 dosi giornaliere come obiettivo da raggiungere, ma oltre che da un’organizzazione più efficiente questo risultato dipenderà anche dall’approvvigionamento, che ad oggi appare ancora incerto e variabile a causa delle mancanze delle casa farmaceutiche.
Il premier si è espresso anche sulla fiducia verso i vaccini. Draghi è stato molto chiaro e ha risposto positivamente a chi gli ha chiesto se farebbe il vaccino AstraZeneca. Il vaccino anglo/svedese, precedentemente evitato sotto i 65 anni, è ora utilizzabile per tutte le fasce d’età. A Draghi spetterebbe dunque il vaccino AstraZeneca, purtroppo al centro di speculazioni mediatiche nelle ultime settimane. Alla confusione provocata dai mezzi di informazione si è poi aggiunta quella generata dalle autorità pubbliche. L’AIFA e l’EMA hanno infatti dovuto pronunciarsi nuovamente sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca. Intervento che è stato necessario a seguito di alcuni stop precauzionali decisi da diversi Paesi europei, tra cui anche l’Italia, anche a seguito di alcune indagini partite da diverse procure italiane. Ad oggi nessun decesso ha mostrato correlazioni con il vaccino AstraZeneca. È innegabile che però la frittata ormai sia fatta, le parole di Draghi non sono da sottovalutare e si spera riescano a comunicare fiducia verso le autorità farmaceutiche e i vaccini da queste approvati.
Nella conferenza stampa di Draghi ha trovato spazio anche la scuola. Il governo ha intenzione di riaprire le scuole dopo Pasqua, almeno fino alla prima media. Mentre dal 29 marzo Toscana, Calabria e Valle d’Aosta passeranno in zona rossa. Promosso invece il Lazio che dovrebbe passare in zona arancione martedì.