“Lo Stato c’è e ci sarà“. Il messaggio del premier Mario Draghi in occasione delle celebrazioni per la prima Giornata Nazionale per le Vittime del Covid in Italia non lascia margini all’interpretazione. Il Presidente del Consiglio, ospite al parco della Trucca a Bergamo (dove nascerà il bosco della memoria), ha parlato della situazione attuale, del caos sui vaccini ed ha ricordato alcuni italiani morti per via del Covid.
“Oggi è una giornata piena di tristezza ma anche di speranza – ha detto Draghi – Vorrei che tutti voi mi sentiste vicini nella tristezza quanto nella speranza. Non abbiate timore, vi assicuro che lo Stato c’è e ci sarà“.
“Sono tante le figure simbolo della resistenza civile di questa comunità – ha sottolineato Draghi – Vorrei ricordare, per citarne alcuni, don Fausto Resmini, il prete degli ultimi, il sindaco Piero Busi, primo cittadino per 59 anni di Valtorta morto nella casa di riposo che aveva contribuito a creare”, Giorgio Valoti di Cene, 70 anni, che ormai era al suo quarto mandato“.
“Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione – ha affermato il premier concentrandosi sulla città di Bergamo – In questa città non v’è nessuno che non abbia perso un parente o un amico a causa del Covid. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che non vedono l’ora di rialzare la testa e ripartire“.
“Il governo è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Non c’è dubbio che questa è la nostra priorità e la sospensione del vaccino AstraZeneca è stata per noi una decisione prettamente temporanea e precauzionale – ha poi concluso il premier – In ogni caso, la nostra campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità e con gli stessi obiettivi. L’incremento nelle forniture di alcuni vaccini, anzi, aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche“.