La repressione dei diritti delle donne in Afghanistan, purtroppo, entra nel vivo. Ragazze giovani o vedove date in schiave per i combattenti talebani: è la terribile denuncia che fa il quotidiano The Independent, ripresa in Italia da Open. Secondo il quotidiano britannico, da luglio i leader religiosi locali devono fornire un elenco di ragazze di età superiore ai 15 anni e vedove con meno di 45 anni per costringerle a sposare i miliziani. Le donne vengono portate con la forza nel Waziristan, regione montagnosa del Pakistan che confina con l’Afghanistan, per essere rieducate secondo i dettami dell’Islam radicale.
Nelle ultime conferenze stampa i leader Talebani sembrano avere un tono conciliante e rassicurante, aumentano le denunce di violenza sulle donne. “Alle donne diciamo di rimanere a casa e di non uscire per la loro sicurezza, i combattenti non sono ancora addestrati per avere a che fare con loro“: affermano laconicamente in pubblico i Talebani. L’impressione, tuttavia, è che le donne saranno gradualmente estromesse dalla vita sociale e politica del Paese. Negin Khpalwak, la prima direttrice di orchestra afgana, è già scappata, mentre Shukria Barakzai, candidata presidente del Paese, è stata riconosciuta dai Talebani all’aeroporto e picchiata assieme alla famiglia ma grazie ai cittadini è riuscita a scappare ed ora vive in clandestinità. I Talebani sono da pochi giorni al Governo ma i timori parlano chiaro: le donne potrebbero scomparire dalla vita dell’Afghanistan.