La donazione dei capelli è un gesto esemplare, specie se il destinatario è una persona malata sottoposta a pesanti chemioterapie che le rendono difficile accettare l ‘assenza di una fulgida chioma. Dal punto di vista legale questa donazione non incontra limiti. Infatti, l‘articolo 5 del codice civile stabilisce il seguente disposto normativo: “Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume“.
Tuttavia, anche se la donazione dei capelli sotto il profilo giuridico non è sottoposta a regole, ciò non significa che la procedura di donazione non preveda il rispetto di qualche norma tecnica. Esistono alcune associazioni, specializzate a raccogliere capelli per realizzare parrucche per persone malate, che respingono le donazioni di chiome tinte, di capelli rovinati ed umidi poiché l’umidità fa arricciare i capelli e crea muffe che possono compromettere la lavorazione del capello.
Le regole che bisogna osservare per realizzare questo ammirevole gesto sono le seguenti: raccogliere i capelli in una coda posizionando l’elastico sotto la nuca; fare poi una treccia e legarla con un elastico alla sua estremità. In questo modo i capelli resteranno compatti. Dopo aver dato un taglio netto alla treccia, la medesima va riposta in un sacchetto di plastica e spedirla all’associazione per effettuare la donazione. Al fine di evitare errori, è possibile rivolgersi a un parrucchiere che collabora con associazioni che raccolgono capelli per malati oncologici. Per donare i propri capelli bisogna informarsi su quelle che sono le associazioni più serie.
Tra le tante, ecco le associazioni più conosciute:
- Tricostarc e la Fondazione Prometeus ONLUS hanno istituito la “Banca della Parrucca” con la scopo di raccogliere le parrucche donate da donne che non ne hanno più bisogno.
- L’associazione A.T.R.I. ONLUS.
- “Diamoci un taglio”, iniziativa intrapresa dalle associazioni di volontariato Ragionevolmente e dalla Litl (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) Sezioni Provinciali di Trento e Bolzano, in collaborazione con Winner’s – Capelli Vincenti (Verona) e Fonte della Parrucca (Firenze).
- Un angelo per capello, che dal 2014 aiuta i malati oncologici che non possono permettersi di acquistare una parrucca dopo l’inevitabile perdita dei capelli causata dai trattamenti contro le patologie tumorali.
- Progetto Margherita in Emilia Romagna.
- Progetto Parrucche in Lombardia.
Sul sito dell’Aima, inoltre, è possibile leggere una importante informazione. Infatti, grazie alla risoluzione 9/E del 16 febbraio 2010 dell’Agenzia delle Entrare, è possibile detrarre la spesa relativa all’acquisto di una parrucca. Il sito elenca le regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Molise) che rilasciano i contributi per l’acquisto di una parrucca a coloro che perdono i capelli a causa di trattamenti chemioterapici.