E’ Guglielmo Cirillo, un 28enne di Marano di Napoli ritenuto affiliato al clan camorristico dei “Polverino”, operante nella gestione di affari illeciti in Italia e all’estero.
Era latitante dal 4 giugno 2013, esattamente da 5 anni perché sfuggiva a 2 ordinanze, entrambe per associazione di tipo mafioso e traffico di stupefacente.
Si occupava infatti, per conto del clan, dell’importazione di hashish dalla Spagna e dal Marocco: contrattava i prezzi e gestiva l’ingresso in Italia delle partite.
La prima ordinanza che pendeva su di lui fu emessa il 4 giugno 2013 dal g.i.p. di Napoli e vedeva Cirillo indagato insieme ad altri 16 soggetti; gli sviluppi della stessa indagine portarono poi all’emissione della seconda ordinanza, che tra gli indagati vedeva il nome dell’arrestato e altri 54 personaggi.
Nel frattempo il processo è andato avanti e Cirillo è stato condannato in contumacia a 11 anni.
Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento per catturarlo, Cirillo stava pranzando (con riso e fagioli) e non ha accennato resistenza.
Durante la perquisizione nel nascondiglio è stato scoperto un angolo boxe con sacco e guantoni.