Il Formez è un ente che svolge da 50 anni un ruolo prezioso e di supporto per l’amministrazione pubblica locale e regionale circa le politiche di riforma e innovazione amministrativa, attraverso le leve della ricerca e dell’editoria specialistica, della formazione e della riqualificazione del personale, dell’assistenza tecnica alla progettazione, sperimentazione e implementazione di modelli organizzativi/gestionali innovativi e del reclutamento delle risorse umane.
Formez, si è inoltre rivelato fondamentale, in particolar modo, nella gestione dei programmi cofinanziati dai Fondi europei ed è stato dichiarato dalla Commissione europea fiore all’occhiello per l’esecuzione dei progetti cofinanziati, grazie alla elevata competenza tecnico-amministrativa.
La chiusura della sede di Napoli dovuta è, in primis, causata dalla disdetta del contratto di affitto presso la sede di Pozzuoli, ex Olivetti, ma si aggancia ad un più ampio piano di riordino dell’istituto, decretato da una legge delega del governo, che prevede un riordino dell’istituto, ma senza ipotesi di rilancio.
Chiudere la sede di Napoli di Formez significherebbe privare la Campania e le regioni del Mezzogiorno, che ad essa sono associate, di un punto di riferimento necessario
a svolgere molte attività finalizzate all’innovazione e al rilancio economico del sud Italia.
Per questo motivo i dipendenti e le delegazioni sindacali si riuniranno domani a Roma per proporre di poter usufruire di strutture appartenenti al demanio statale o a vari enti territoriali della
regione.
Inoltre lunedì la delegazione verrà ricevuta dal Prefetto di Napoli, coinvolgendo anche la Regione e il Comune, in modo tale che Napoli non debba piegarsi all’ennesima perdita di un centro di eccellenza per tutta la Campania.