“Terra dei fuochi” è l’espressione che risalta nel titolo del documentario di Marco La Gala. Ma ciò che invece ha maggior valore nel titolo è, in realtà, la preposizione. Perché ad essere descritta non è la storia di quelle terre campane martoriate da una gestione sbagliata e illegale dei rifiuti, ma ciò che proprio in quelle terre è ancora possibile fare.
Con un titolo di questo tipo ci si aspetta che al pubblico venga spiegato come e perché quella terra è stata inquinata. In realtà successivamente si comprende che quel momento non arriva. Perché non è nelle intenzioni del film. Immagini di campi riqualificati, di donne e uomini che esorcizzano la drammaticità della situazione danzando a ritmo di tammuriata. Per tutta la durata della proiezione si susseguono solo le azioni e i dialoghi dei ragazzi della cooperativa sociale Ottavia di Marigliano, che riscoprono e recuperano i saperi e le tradizioni di un popolo.
Giovedì 16 ottobre a Washington DC, presso la prestigiosa Johns Hopkins University – SAIS, e con il sostegno del US-Italy Global Affairs Forum e della SAIS Italian Society, verrà presentato in anteprima americana il documentario Nella Terra dei Fuochi.
Nel corso dell’evento, annunciato sul sito del Tg3, verranno offerti cibi prodotti da Libera Terra, organizzazione la cui “mission” è dare dignità ai territori caratterizzati da una forte presenza mafiosa creando cooperative autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato.
(Comunicato Stampa)