Draghi: “La pandemia non è finita ma si intravede l’uscita non lontana”

di Redazione Zerottouno News

Ad un anno dal primo lockdown, questa volta è Mario Draghi a parlare agli italiani, tanti dei quali chiusi in casa per via delle restrizioni. In occasione della Festa della Donna e della conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere“, in un video di 7 minuti circa il nuovo premier ha celebrato il suo secondo discorso pubblico. “È passato un anno esatto dal primo lockdown e mai avremmo pensato che oggi ci saremmo trovati a fronteggiare una emergenza analoga – afferma il premier – Dobbiamo moltiplicare ogni sforzo, il nostro compito è quello di salvaguardare, con ogni mezzo, la vita degli italiani, permettendo così al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta e non bisogna perdere un attimo, non lasciar nulla di intentato, compiendo scelte meditate e rapide. Non voglio promettere nulla che non sia veramente realizzabile ma sappiate che le mie preoccupazioni sono le vostre preoccupazioni. Il mio pensiero costante è diretto a rendere efficace ed efficiente l’azione dell’esecutivo nel tutelare la salute, sostenere chi è in difficoltà, favorire la ripresa economica e accelerare le riforme“.

Ci troviamo tutti di fronte a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria – sottolinea Draghi analizzando la situazione attuale – Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus e soprattutto il Governo deve fare la sua. La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana. Cari concittadini, ancora una volta, vi ringrazio per la vostra disciplina, la vostra infinita pazienza. Ringrazio inoltre gli studenti, le famiglie e gli insegnanti che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio anche gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, le forze armate, la Protezione civile e tanti altri lavoratori in prima linea per la loro incessante opera. Sono anche questi esempi di responsabilità civica e professionale, di cittadinanza italiana attiva che impongono al governo di moltiplicare ogni sforzo. Un anno fa l’Italia chiudeva tutto, diventando di fatto, per la prima volta, una grande zona rossa – ricorda il premier – Un nostro concittadino su venti è stato contagiato, secondo i dati ufficiali che, in ogni caso, sottostimano la diffusione del virus. Mai avremmo pensato che un anno dopo il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei centomila morti. Dobbiamo, nel massimo rispetto della memoria dei tanti cittadini che hanno perso la vita, amplificare il dovere del nostro impegno“.

Draghi è poi ritornato sul piano vaccini: “Nel piano di vaccinazioni, che sarà nei prossimi giorni potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli. Questo non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità ma è il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica che rischiano di perdere il posto di lavoro, di combattere le disuguaglianze“.

Parlando poi della crisi economica, il premier ha affermato: “In un solo anno, purtroppo, il numero degli italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione. Ma non solo, si sono infatti acuite altre disparità, prima fra tutte quella tra donne e uomini. Ed è anche per questo che in occasione della Giornata Internazionale della Donna voglio che il mio saluto accompagni la presentazione della Strategia Nazionale per la parità di genere, elaborata dalla ministra Elena Bonetti, a conclusione di un lavoro che ha visto partecipi personalità. A fronte dell’esempio di molte italiane eccezionali in tutti i campi, non dobbiamo dimenticarci che abbiamo ancora molto da fare, anche nella normalità familiare, per portare il livello e la qualità della parità di genere alle medie europee. La mobilitazione delle energie femminili è essenziale per la costruzione del futuro della nostra nazione“.

E’ lo Stato, assieme agli enti territoriali, a dover assistere le famiglie, specie le più giovani, anche quando questa fase di emergenza sarà terminata – sottolinea Mario Draghi – Dovremo impiegare molteplici strumenti, tra cui i congedi parentali, e dovremo migliorare le strutture. Se penso ad esempio al numero dei posti negli asili nido, rilevo che la situazione è ad oggi inferiore agli obiettivi europei e la loro distribuzione territoriale non è equa. Tutto ciò è obiettivo di questo governo. Poi, non dobbiamo dimenticare il tragico fenomeno del femminicidio. Non voglio star qui a ripetere le bellissime parole pronunciate dal presidente della Repubblica. Sapete tutti quanto sia dolorosa la questione femminile oggi in Italia. Sul femminicidio, ma in generale su ogni forma di violenza di genere, sono da condividere le proposte della Commissione parlamentare d’inchiesta. Oggi, per le vittime dei troppi femminicidi e anche come reazione prodotta dalla pandemia, sembra formarsi una nuova consapevolezza che trova un’opportunità straordinaria nel programma NextGeneration EU per diventare realtà nell’azione di questo governo – conclude il premier – Tra i vari criteri che verranno usati per valutare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sarà anche il loro contributo alla parità di genere“.

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