Un semplice oggetto di moda e di vita quotidiana diventa il simbolo ed il riflesso della personalità della donna che ancora nel 2024 vede i suoi diritti, umani e sociali, venire meno per la presunzione, ignoranza, paura e follia di esseri che definire uomini è un’offesa per chiunque resista ancora agli effetti di una realtà che degrada sempre di più. Storie di sofferenza e rinascita, di riscatto e inclusione, di coraggio e umiltà sono l’oggetto del saggio Dentro una borsetta della scrittrice campana Francesca Grassi che abbiamo il piacere di segnalarvi qui.
CENNI BIOGRAFICI La scrittrice, insegnante di inglese e guida turistica della Regione Campania originaria di Avella Francesca Grassi è da sempre appassionata di arte, poesia, letteratura e natura. Le sue giornate si dividono fra la lettura, le passeggiate in montagna, il pilates, la palestra, i gatti e i suoi splendidi alunni. L’impegno nel sociale come volontaria di AIDO e Telethon le fa ottenere come riconoscimento il Premio “Volontario dell’anno” nel dicembre 2022, seguito dal Premio Sorellanza insieme alla Senatrice Segre nel maggio 2023.
Come autrice di storie intriganti, emozionanti e commoventi abbiamo avuto modo di segnalarla con i suoi primi due romanzi: il giallo-thriller La Mantide e il romance Sul gradino di marmo, quest’ultimo da segnalare per la partecipazione a Casa Sanremo Writers 2022. Il saggio Dentro una Borsetta è il terzo libro dell’autrice campana ed esce nel 2023 per ATILE Edizioni.
TRAMA Un libro corale, un saggio che raccoglie interviste a donne straordinarie che si sono distinte nel loro campo (sport, medicina, lotta all’inclusione, legge, imprenditorialità, cinema, teatro) o che hanno vissuto un momento particolare della loro vita che le ha portate a compiere gesti di cui poi si sono pentite. Tra di loro non vi è nessun legame, non si conoscono, ma c’è un filo conduttore che le riporta all’interno del loro essere donna: la borsa. Tutte le donne amano le borse, tutte le indossano: piccole, grandi, di pelle, paglia, stoffa, con ricami oppure semplici. Le borse sono da sempre presenti nella vita delle donne e sono diventate, nel corso dei secoli, non solo un’icona di stile, ma anche il simbolo perfetto di tutto ciò che la donna vorrebbe portare con sé ogniqualvolta che lascia la propria casa e va in giro per motivi lavorativi o familiari. Quasi come se quel piccolo oggetto ornamentale fosse una sorta di guscio protettivo che nasconde e protegge la donna rendendola simile a una lumaca che mai abbandona il suo bagaglio di emozioni e affetti.
ANALISI Dodici testimonianze, dodici donne come dodici sono i mesi dell’anno, e come ognuno di questi mesi simboleggia una particolare fase esistenziale, ognuna delle voci interrogate è una storia che dopo aver attraversato dramma e tragedia ha infine ha ottenuto un meritato riscatto. In questo schema si muove, dopo brevi accenni biografici e prima di conclusioni essenziali, uno stile descrittivo-introspettivo in prima persona che punta sui caratteri e le emozioni: l’autrice pone – non sempre nello stesso ordine – 10 domande e le protagoniste rispondono con semplicità, chiarezza e umiltà. L’uso allegorico di un oggetto di vita quotidiana come riflesso di una storia da scoprire e soprattutto di una personalità da ammirare risulta un espediente efficace che rivela ancora una volta l’abilità dell’autrice di produrre un testo che, affrontando un tema tristemente e tragicamente attuale, è accessibile a chiunque non si lasci corrompere da una realtà ammalata e deviata.
“La straordinarietà di queste donne risiede proprio nell’umiltà e nel grande animo che mettono in tutto ciò che fanno” (Francesca Grassi)
UNA BORSA DI EMOZIONI E RIFLESSIONI Il fatto che nel 2024 si senta ancora parlare di soprusi, ingiustizie e crudeltà da parte della società e della cosiddetta civiltà contro le donne è sicuramente indice che bisogna ancora farne di strada per arrivare ad un miglioramento vero e proprio. Le dodici testimonianze che Francesca Grassi raccoglie nel suo ultimo saggio sono una bellissima ed emozionante lezione per abbattere la secolare e patetica presunzione di una realtà maschilista che ancora non vuole guarire dalla sua ignoranza perché purtroppo ancora ha paura di coloro senza le quali noi poveri uomini non avremmo nemmeno il diritto di esistere.
Il testo è disponibile sul web e in libreria.
DA LEGGERE!
#nonunadimeno