Per l’ultima volta il Ponte Morandi ha giganteggiato sul panorama genoano. Un’ultima alba e poi, alle 9.37, l’esplosione che lo ha fatto cadere definitivamente giù. Un simbolo di speranza (negli anni ’60) e di sviluppo ma anche, purtroppo, di dolore e dramma per quel crollo che il 14 agosto scorso costò la vita a 43 persone. Nella mattinata del 28 giugno è stato demolito facendo cadere le pile di sostegno. Alle prime luci della mattina i vigli del fuoco hanno irrigato il terreno per evitare la dispersione della polvere, mentre oltre 3000 cittadini venivano allontanati. La demolizione è avvenuta con un piccolo ritardo perchè, come riporta Genova Repubblica, un cittadino non voleva abbandonare la propria casa. Un ultimo barlume di passione per un passato irrimediabilmente ridimensionato. Alle manovre hanno assistito anche i due vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, assieme alla ministra per la Difesa, Elisabetta Trenta.
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