Approvato finalmente il Decreto Sostegni: cosa cambia

di Vincenzo Persico

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in maniera definitiva il tanto atteso decreto Sostegni che, con la sua dote di 32 miliardi, conta di dare una boccata d’ossigeno all’economia ancora una volta duramente colpita dalle nuove misure restrittive introdotte per fronteggiare la pandemia. Il provvedimento è composto da 41 articoli e prevede misure a sostegno di imprese, partite iva, famiglie, lavoro e salute ed attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Una delle misure più importanti, il cui peso è di circa 11 miliardi, riguarda sicuramente i ristori a fondo perduto previsti per tutti i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore che, rispetto ai precedenti decreti, abbandona il meccanismo dei codici ATECO ed offre la possibilità di trasformare il contributo in credito d’imposta.

Ma andiamo a vedere nello specifico alcune delle principali misure introdotte:

  • Cartelle fiscali – è previsto lo stralcio dei debiti emessi dal 2000 al 2010, esclusivamente per i contribuenti con redditi fino a 30.000 euro. Saranno cancellati in automatico i debiti fino a 5.000 euro, secondo lo schema già adottato con il decreto legge n. 119/2018, senza adempimenti da parte dei contribuenti. E’ prevista, inoltre, la definizione agevolata degli avvisi bonari relativi al 2017 e al 2018 rivolta alle partite IVA che, a causa dell’emergenza Covid, hanno perso più del 33 per cento del volume d’affari nel 2020 rispetto al 2019. Sarà l’Agenzia delle Entrate ad inviare la proposta di sanatoria al contribuente, con l’importo dovuto al netto di sanzioni e somme aggiuntive.

  • Contributo a fondo perduto – per tutti i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione (compresi i professionisti iscritti alle casse di previdenza private), nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, il contributo spetta a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato 2020 sia inferiore almeno del 30 per cento rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato del 2019. In ogni caso, tale importo non potrà essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e e a 2.000 euro per gli altri soggetti e non potrà essere superiore a 150mila euro. Il contributo potrà essere erogato in due modi: tramite bonifico bancario direttamente sul conto corrente intestato al beneficiario; come credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione. La richiesta dovrà essere effettuata tramite una piattaforma messa a punto dall’Agenzia delle Entrate nei prossimi giorni e, stando a quanto dichiarato dal Presidente Draghi, i pagamenti dovrebbero cominciare a partire dal prossimo 8 Aprile. L’importo del contributo a fondo perduto sarà determinato in percentuale rispetto alla differenza di fatturato rilevata, come segue:

  1. 60 per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100mila euro;

  2. 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi da 100 mila a 400mila euro;

  3. 40 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro;

  4. 30 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione e fino a 5 milioni di euro;

  5. 20 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni e fino a 10 milioni di euro. 

  • Blocco dei licenziamenti – fino al 30 giugno 2021 per i lavoratori delle aziende che dispongono di CIG ordinaria e CIG straordinaria (soprattutto industria e agricoltura) e fino al 31 ottobre 2021 per i lavoratori delle aziende coperte da strumenti in deroga (soprattutto terziario).

  • Cassa integrazione – ordinaria senza contributi addizionali fino al 30 giugno 2021; in deroga e assegno ordinario legati all’emergenza «Covid» fino al 31 dicembre 2021; salariale per operai agricoli per un massimo di 120 giorni fino al 31 dicembre 2021.

  • Contributi previdenziali – passa da 1 a 2,5 miliardi di euro la dotazione del fondo creato dalla legge di Bilancio 2021 al fine di esonerare parzialmente dal versamento dei contributi previdenziali lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni Inps o alle Casse di previdenza. Ne può beneficiare chi nel 2019 ha avuto un reddito complessivo non superiore a 50mila euro, che si è ridotto di almeno il 33% nel 2020.

  • Vaccini – è previsto un ulteriore finanziamento sia per l’acquisto dei vaccini (2,1 miliardi) sia per l’acquisto di altri farmaci anti-COVID (700 milioni).

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