Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 Aprile del Decreto Liquidità approvato dal Consiglio dei Ministri, diventano operative le nuove misure a supporto di imprese, artigiani, autonomi e professionisti.
Preannunciato in una conferenza stampa di qualche giorno prima dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dai Ministri Gualtieri, Patuanelli e Azzolina, il Decreto Liquidità, che muove una cifra intorno ai 400 miliardi di euro, è il secondo decreto economico varato dal Governo in questa fase emergenziale ed è stato definito dallo stesso premier “una potenza di fuoco. Io non ricordo un intervento così poderoso nella storia della nostra Repubblica per il finanziamento alle imprese. È una cifra enorme, che andrà sia a beneficio del mercato interno ma anche dell’export”. Queste le principali misure previste.
1. Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti
Le misure adottate prevedono garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro, destinate a coprire tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, con sostegno anche all’export ed una forte riduzione delle procedure burocratiche. Nello specifico:
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le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro ottengono una copertura pari al 90% dell’importo del finanziamento richiesto e per queste è prevista una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia;
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la copertura scende all’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e al 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi;
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l’importo della garanzia non potrà superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda;
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Il decreto potenzia ulteriormente il Fondo di Garanzia per le p.m.i., aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende.
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l’art. 13 del Decreto ha previsto l’estensione dell’operatività del Fondo centrale di garanzia anche a favore di soggetti esercenti attività di impresa e liberi professionisti, purché la loro attività sia stata danneggiata dall’emergenza Covid-19. Si tratta di una misura il cui raggio di operatività è rivolto alla generalità delle imprese che non sono obbligate a dimostrare (o comunque, autocertificare) la sussistenza del danno da covid-19. Tale estensione opera fino al 31/12/2020. L’estensione in discorso è sottoposta all’autorizzazione della Commissione Europea e la garanzia coprirà il 100% dell’importo finanziato sia in garanzia diretta sia in riassicurazione.
2. Misure per garantire la continuità delle aziende
Sono previste una serie di misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza sia in fase di redazione del bilancio, valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso, sia disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale e favorendo il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società. Vi sono poi misure che tendono a mitigare o annullare le procedure di fallimento.
3. Rafforzamento dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia finanziaria
Viene esteso il cosiddetto “Golden Power”, il Governo potrà così controllare operazioni societarie, scalate eventualmente ostili, non solo nei settori tradizionali delle infrastrutture critiche e della difesa, ma anche in quello finanziario, creditizio, assicurativo, energia, acqua, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersicurezza.
4. Misure fiscali e contabili
Si interviene con norme urgenti per il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. Nel dettaglio:
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IVA, ritenute e contributi sospesi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno;
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sono sospesi in ogni caso i detti versamenti per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019;
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per i residenti delle 5 province più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza), sospensione versamento IVA se calo del fatturato di almeno il 33% a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni;
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ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate
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La sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo viene estesa anche alle scadenze di aprile e maggio.
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È esteso al 16 aprile il termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso e la scadenza per l’invio della Certificazione Unica è stata prorogata dal 31 marzo al 30 aprile.
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Inoltre, il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro viene allargato anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali
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Viene consentito all’Inps di rilasciare un Pin semplificato, tramite identificazione telematica, del richiedente e posticipando al termine dell’emergenza la verifica con riconoscimento diretto.
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Si introducono norme sui “farmaci compassionevoli” (i farmaci non ancora autorizzati), che prevedono l’esclusione all’applicazione di imposte in caso di cessione gratuita.
Per la fine di Aprile è previsto un nuovo decreto ad integrazione del “Cura Italia” che servirà a sostenere ulteriormente famiglie e lavoratori che ad oggi, purtroppo, subiscono le lungaggini burocratiche che stanno rallentando le erogazioni di diversi strumenti come Cassa Integrazione Guadagni e bonus ai professionisti.