Lo scorso 13 dicembre il Decreto Fiscale 119/2018 è stato approvato definitivamente dal Parlamento ed è divenuto legge. Il testo, rispetto alla prima versione del 23 ottobre, ha subito diverse modifiche a seguito degli emendamenti proposti durante l’iter di conversione. Il Governo aveva incassato anche il via libera al voto di fiducia con 310 sì, 228 no e quattro astenuti.
Ma andiamo ad analizzare quali sono in sintesi le principali novità introdotte dal Decreto Fiscale:
1. Fatturazione elettronica
E’ confermato lo start a partire dal 1° Gennaio 2019 con la previsione, però, di alcune attenuanti. Niente sanzioni per il primo semestre 2019 (e a seconda dei casi, riduzione dell’80%) e fino al 30 settembre 2019 per i contribuenti che effettuano la liquidazione periodica dell’Iva con cadenza mensile. Esclusi poi dall’obbligo nel 2019 gli operatori sanitari che utilizzano la tessera sanitaria per la precompilata. Abolita la numerazione progressiva. Dal 1° luglio, poi, le fatture devono essere emesse entro 10 giorni dall’operazione e registrate entro il 15 del mese successivo all’emissione.
2. Pace fiscale
- La novità più clamorosa riguarda la cancellazione della cosiddetta “dichiarazione integrativa speciale”, il famoso condono fino a 100.000 euro.
- Rottamazione ter, il pagamento potrà essere effettuato in unica soluzione entro il 31 luglio 2019 oppure potrà essere dilazionato fino a 18 (non più 10) rate. Le prime due (di importo pari al 10% del totale dovuto) devono essere versate rispettivamente entro il 31 luglio ed entro il 30 Novembre 2019. Le altre, invece, tutte di pari importo, devono essere versate a partire dal 2020 entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno.
- Le irregolarità formali commesse fino al 24 ottobre 2018, possono essere regolarizzate mediante il versamento di 200 euro per ciascun periodo d’imposta. Il pagamento deve essere eseguito in due rate di pari importo entro il 31 maggio 2019 e il 2 marzo 2020. La regolarizzazione si perfeziona con il pagamento degli importi dovuti e con la rimozione delle irregolarità o delle omissioni.
- Le controversie tributarie possono essere definite, e dunque chiuse, con il pagamento di un importo pari al valore della controversia. Ma in caso di ricorso pendente in primo grado, la controversia può essere definita con il pagamento del 90% del suo valore. Il dovuto per chiudere la procedura scende al 40% se si è ottenuta una sentenza favorevole in primo grado e al 15% in caso di soccombenza dell’Agenzia delle entrate in secondo grado. Si potranno chiudere le pendenze anche in Cassazione pagando il 5% in caso di doppia sentenza conforme nei primi due gradi di giudizio. Prevista la possibilità di definire il contenzioso anche in caso di accoglimento parziale del ricorso.
- Confermato lo stralcio delle mini cartelle fino a 1.000 euro affidate alla riscossione fino al 2010.
3. Archivio dei rapporti finanziari
Viene stabilito un termine di conservazione dei dati di dieci anni e poi l’accesso ai dati viene consentito anche alla Guardia di finanza e al Dipartimento delle finanze.
4. Reverse charge
Prorogata al 30 Giugno 2022 l’applicazione del Reverse Charge (il meccanismo dell’inversione contabile) per alcune operazioni come la cessione di cellulari, dispositivi a circuito integrato, console da gioco, tablet e pc viene prorogata dal 31 dicembre 2018 al 30 giugno 2022.
5. Riduzione delle liste di attesa nella sanità
Stanziati 50 milioni di euro per l’anno 2020 con l’obiettivo di attivare interventi volti a ridurre i tempi delle liste di attesa di attesa delle prestazioni sanitarie attraverso “l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica“.
6. Stretta su evasori RC auto
Per chi viene trovato per la seconda volta in due anni a circolare senza assicurazione, oltre ad una multa raddoppiata, è prevista la sospensione della patente da uno a due mesi ed il fermo amministrativo del veicolo per 45 giorni.
7. Proroga del bonus bebè
Arriva l’annunciata proroga del bonus bebè per il 2019 ma l’assegno da 960 euro sarà concentrato solo nel primo anno di vita o di adozione del bambino. Per i figli successivi al primo l’importo è aumentato del 20%. Il governo stanzia 204 milioni e altri 240 per il 2020.
8. Imposta dell’1,5% sui money transfers
Dal 1° gennaio 2019 si pagherà un’imposta sui trasferimenti di denaro (eccetto le transazioni commerciali) effettuati verso paesi non UE da money transfer. L’imposta sarà pari all’1,5% del valore di ogni singola operazione effettuata, a partire da un minimo di 10 euro.
Queste quindi in sintesi alcune delle novità contenute nel Decreto Fiscale, in attesa delle trattative con l’UE che potranno portare all’inserimento nella Legge di Bilancio 2019, che ricordiamo essere sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Europea, del maxiemendamento contenente reddito di cittadinanza e di “quota 100” con alcune modifiche rispetto a quanto prospettato in precedenza per rispettare i “paletti” europei.