De Magistris è consapevole che pende sulla sua testa la probabile sospensione dagli incarichi politici, e che non essendosi dimesso come previsto dalla legge Severino, sarà il Prefetto a decidere della sua sorte, dopo aver ricevuto il dispositivo di condanna, dalla Cancelleria del Tribunale o dalla Procura.
Si tratta quindi di una questione di giorni. Giorni di fuoco per De Magistris, che continua imperterrito a difendere il suo lavoro di P. M e a contestare la sentenza che lo ha condannato e con lei, la Magistratura e tutto il sistema politico giudiziario, da lui definito: “Corrotto”. Sicuramente i suoi toni sono accesi dalla tensione ma il suo atteggiamento lo sta isolando.
L’ANM (Associazione nazionale magistrati) ha definito le parole del Sindaco“inaccettabili” proprio in quanto provenienti da un uomo di istituzioni, come lui stesso si compiace di definirsi
Ma De Magistris non molla. E in un crescendo di rabbia minaccia di alzare ancor di più i toni e di pubblicare una serie di verbali mai divulgati su quel processo e le sue irregolarità