Coronavirus: De Luca chiude le scuole dell’infanzia e attacca il Governo

di Redazione Zerottouno News

Scuole dell’infanzia chiuse, proroga della zona rossa ad Arzano e attacco al Governo. Ennesima rovente diretta Facebook di Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania condanna scelte e ritardi del Governo e prende nuove iniziative. Con l’ultima ordinanza, infatti, vengono chiuse fino al 14 novembre anche le scuole dell’infanzia (materne e nidi), lasciate aperte fino a poco fa nonostante la chiusura generale delle scuole campane. Contagiati oggi almeno 70 bambini minori di 6 anni, i quali, poichè non possono indossare la mascherina, sono vettori di contagio. Il governatore poi passa all’attacco e accusa il governo, reo di aver perso “tempo prezioso”.

Il Governo ha accumulato un fortissimo ritardo nelle decisioni – ha affermato il presidente De Luca – Ha preso decisioni con la logica del mezzo e mezzo, che scontentano tutti e non risolvono nulla. Non si può ascoltare un ministro dell’istruzione che continua a dire a pappagallo che dobbiamo tenere aperte le scuole. Oggi la situazione si è aggravata anche per i ritardi del governo. C’è una sottovalutazione grave della pesantezza dell’epidemia oggi e quindi tempi di decisione incompatibili con la gravità dell’epidemia, sta perdendo tempo prezioso. Ribadisco, non esistono misure mezze mezze, per il livello di gravità del contagio le uniche misure non solo serie ma efficaci sono misure di carattere nazionali. Nessuno dica oggi stupidaggini, le uniche misure sono di carattere nazionale, il resto sono cose intollerabili, non sono auspicabili le zone rosse per Napoli e Milano“. Per quanto riguarda le zone rosse, tuttavia, viene prorogata fino al 4 novembre quella di Arzano dopo lo screening generale a cui però hanno partecipato meno abitanti del previsto.

Nel frattempo, nuovo picco di casi in Campania oggi, dove se ne contano 3.186 persone positive al Covid su 18650 tamponi. Per il governatore: “In Campania si sta facendo uno sforzo immane. Ci sono condizioni di stress per ricoveri e posti letto negli ospedali ma non per le terapie intensive. A marzo la punta più alta di ricoveri è stata di 622 ricoveri ospedalieri, oggi già ne abbiamo 1300, molti casi poi sono asintomatici ma come ben sapete gli asintomatici contagiano. Per quanto riguarda le intensive, invece, a marzo la punta massima di ricoveri è stata di 135 ma noi già oggi abbiamo 164 ricoveri e il peggio deve ancora venire. In questo contesto ci stiano preparando a triplicare i posti di degenza e di terapia intensiva“.

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