Il governatore De Luca è tornato a parlare a tutto tondo del Governo e delle iniziative della Campania. “Dobbiamo recuperare un altro problema che si è determinato a causa dell’emergenza Covid: l’abbassamento drammatico delle attività di screening oncologici, dei controlli di prevenzione – ha detto – In alcuni casi, per esempio gli esami per il colon-retto, per i tumori alla mammella o alla cervice dell’utero, gli screening si sono quasi azzerati del tutto. Dobbiamo riprendere con grande determinazione l’attività di controllo preventivo. Nei prossimi giorni metteremo in campo iniziative simboliche di sensibilizzazione: laboratori mobili che andranno nelle piazze e nelle località di tutta la Campania, soprattutto nei fine settimana, per far ripartire con decisione queste attività di prevenzione che, ricordiamolo, sono fondamentali nella lotta contro tante malattie gravi“.
“Abbiamo elaborato e presenteremo al governo entro fine mese un piano per la realizzazione di 169 case di comunità – ha poi aggiunto – È un programma gigantesco che va attuato nei prossimi anni per realizzare una medicina più vicina ai cittadini in maniera tale da evitare ricoveri ospedalieri continui e non appropriati, offrendo le giuste cure. È un lavoro enorme che cambierà il volto dell’assistenza e dei servizi sanitari. Nel frattempo, dovremo affrontare un tema che è rimasto sullo sfondo: il Ministero della Salute e il Governo devono dirci quale personale indirizzare in queste strutture. Dobbiamo poter contare su centinaia di medici, infermieri, personale tecnico e amministrativo, medici di famiglia, per realizzare questo importante obiettivo“.
Non è mancato un momento per parlare anche di “politica estera” e mandare una stoccata al Governo: “Da un anno e mezzo il governo italiano si era impegnato con quello tunisino a risolvere il problema rifiuti bloccati nel porto di Susa, in Tunisia. In un anno e mezzo non era stato fatto nulla. Voglio chiarire subito che la Regione Campania non c’entra niente. La Regione Campania si è fatta carico di un problema che riguardava i rapporti tra lo Stato italiano e la Tunisia. Un mese fa l’ambasciatore tunisino in Italia ha chiesto di parlare con il Presidente della Regione Campania, ha chiesto al sottoscritto un aiuto a risolvere il problema perché da un anno e mezzo non si concludeva nulla. Pur essendo noi completamente estranei al problema, abbiamo deciso di dare una mano all’Italia, oltre che alla Tunisia, unico Paese arabo che ha una costituzione che garantisce le donne e i diritti civili a tutti, nel quale è presente una imprenditoria italiana e campana importante. Per la convenzione di Basilea è lo Stato italiano che deve riportare nel Paese di provenienza i rifiuti abbandonati, dunque la competenza era del ministero dell’Ambiente. Ora noi risolviamo un problema rispetto al quale si erano impegnati il presidente della Repubblica italiana e il ministro degli Esteri italiano quando si sono recati in Tunisia. Ci siamo comportati noi da patrioti, risolvendo questo problema per senso di patria e responsabilità nazionale, a tutela della dignità dell’Italia“.