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“Registriamo una grave emergenza al Cardarelli. Stiamo lavorando per cancellare quelle immagini che ci fanno male. Fanno male, soprattutto, quando si è impegnati in un lavoro all’ultimo respiro e ci si ritrova con immagini che sporcano l’immagine della nostra sanità“. Lo ha affermato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha poi continuato: “Occorre, anzitutto, un primo chiarimento rispetto a cose che si sono sentite in questi giorni. I pronto soccorso chiusi: falso. A Napoli, noi, i pronto soccorso li abbiamo aperti: Ospedale del Mare, Frattamaggiore, CTO (che era stato chiuso), rimane aperto il Pellegrini. Sono stati chiusi Loreto Mare e San Giovanni Bosco per far fronte alla valanga di malati covid che andavano accolti da qualche parte. Anche al Cardarelli sono stati sacrificati una serie di reparti e posti letto per accogliere pazienti covid. Siamo ancora in una fase di transizione, abbiamo ancora 700 ricoveri da covid, e dobbiamo recuperare i posti letto“.
“Intanto, dobbiamo dare una mano al Cardarelli a liberare posti letto e questo, purtroppo, non è stato fatto a sufficienza da altri ospedali di Napoli – ha sottolineato De Luca – C’è stato un ritardo che va recuperato immediatamente, confido che si riesca, già nella serata di oggi, ad ottenere i primi risultati. Fatta questa dovuta premessa, dobbiamo spiegare che il problema Cardarelli, sebbene non con quella gravità, riguarda l’Italia intera e interessa due volte la Regione Campania. Riguarda l’Italia intera perché in tutta Italia non vi sono medici per i pronto soccorso. Si stanno facendo, anche qui da noi, concorsi per i medici dell’emergenza che vanno deserti. Senza un incentivo economico diverso, avremo sempre meno disponibilità dei medici ad andare nei pronto soccorso: questo problema c’è da Nord a Sud“.
“C’è un secondo problema che riguarda il personale in generale – ha affermato ancora – siamo ancora in una situazione che vede il blocco per le spese per il personale a livello del 2004 meno l’1,4% in base ad una legge dello Stato italiano. Sarebbe ora che il Ministero della Salute si convincesse che non possiamo avere questa spesa bloccata ai livelli di 18 anni fa. Questo blocco ha determinato un’ulteriore sperequazione tra Nord e Sud. Com’è noto, la Campania deve gestire la sua sanità con oltre 10mila dipendenti in meno rispetto agli standard di altre regioni. Nel periodo che va dal 2000 al 2018, la Regione Campania ha ridotto la spesa per il personale, altre regioni l’hanno fatta crescere, fino ad oltre 1 miliardo. Al di là del rapporto Nord-Sud, è necessario che si vada oltre i parametri del 2004. Questo è il problema che c’è in tutta Italia e che al Cardarelli, per i motivi detti, è esploso”.
“Cercheremo di riaprire in tempi rapidi il San Giovanni Bosco per dare una mano. Stiamo lavorando in queste ore per fare in modo che vengano assorbiti una quota dei pazienti che oggi vanno sul Cardarelli. Purtroppo, ribadisco, non tutti gli ospedali hanno dimostrato la sensibilità necessaria in questo senso. Sono due settimane che stiamo chiedendo anche ad altri nosocomi di essere sensibili e di non avere chiusure particolaristiche – ha concluso il Presidente – Vediamo se riusciamo a far soddisfare questa richiesta. In ogni caso il problema c’è e lo risolveremo prima possibile. Quelle immagini sono intollerabili. Poi, apriremo col Governo e col Ministero della Salute un contenzioso relativo al personale che in Campania è sottodimensionato di almeno 10mila unità“.
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