Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato la decisione del Tar di sospendere la sua ordinanza per la chiusura della scuola: “E’ chiaro che siamo tutti per la scuola in presenza, ma non tutti condividiamo la necessità di parlare un linguaggio di verità. Bisogna partire dalla realtà, per tutelare sul serio e non per finta la salute dei nostri bambini. Non bisogna per forza aspettare che una Regione sia in zona rossa per fare provvedimenti ed è quello che abbiamo fatto, come sempre agendo in prevenzione. Ho trovato per questo sconveniente che non ci sia stata un risposta di merito al problema limitato posto dalla Regione Campania”.
“Due settimane di chiusura davano respiro alle scuole. Oggi ci sono bambini senza mascherine perché le Ffp2 non sono arrivate e mi dicono che sono costretti a stare in classe con le porte aperte – ha sottolineato De Luca – In ogni caso, ho la sensazione che saremo chiamati tutti quanti a dire da qui al presidente della Repubblica che in Italia va tutto bene, che l’economia gira, che le scuole sono aperte e che viviamo nel migliore dei mondi possibili“.
Poi l’attacco frontale a Draghi: “Anche io ho seguito ieri la conferenza stampa del Presidente del Consiglio. L’ho trovata per un verso insopportabile e per un verso insopportabilmente demagogica. Ritengo sia sconcertante che all’inizio della conferenza stampa abbia delimitato il recinto nel quale i giornalisti potevano muoversi. É incredibile che il presidente del Consiglio dica ai giornalisti le domande che possono fare e quelle che non possono fare. Queste cose avvengono nelle democrazie cosiddette protette. Ritengo che il presidente del Consiglio sia libero di non rispondere ma non di delimitare le domande“.