È passato un mese dall’uccisione di Mahsa Amini. La giovane 22enne era stata arrestata mentre si trovava a Teheran con la sua famiglia per non aver indossato correttamente l’hijab e morta in circostanze ambigue e misteriose, probabilmente dopo un pestaggio da parte della polizia religiosa. Sembrerebbe che la ragazza, infatti, sia deceduta in seguito alle percosse subìte da parte degli agenti, mentre la polizia afferma che Mahsa è morta in seguito ad un arresto cardiaco. Siamo alla sesta settimana di proteste in Iran, scatenate da questa vicenda, che si intensificano sempre di più con risvolti talvolta violenti e drammatici.
Nonostante siano oltre 1000 le persone arrestate scese in piazza, le manifestazioni in strada continuano, anche se perennemente ostacolate da repressioni e da arresti privi di umanità. Molte di loro hanno intonato il celebre brano italiano, tradotto in farsi, “Bella Ciao”, divenuto simbolo di resistenza già in altre guerre come quella in Ucraina.
Pochi giorni fa un’altra uccisione ha scosso gli iraniani. Asra Panahi, giovane studentessa, è morta dopo essere stata picchiata dalle guardie dei servizi di sicurezza, colpevole di non aver cantato l’inno in onore dell’ayatollah Kamenei, secondo quanto riportato dal Consiglio di coordinamento delle associazioni di categoria degli insegnanti iraniani. Altre sue compagne, per lo stesso motivo, sono state prese a botte durante l’irruzione delle guardie in un liceo femminile nel Nord Ovest del Paese. Le autorità hanno negato qualsiasi responsabilità delle forze di sicurezza nella morte di Asra. Un uomo, che si è dichiarato lo zio, in televisione, ha sostenuto che la ragazza è morta per un difetto congenito al cuore.
In tutto il mondo (in Germania, in Canada, ecc.) donne famose e non, per solidarietà a quelle iraniane, si sono tagliate una ciocca di capelli simbolicamente ed a Torino è apparsa, in piazza Solferino e in corso Duca degli Abruzzi, in questi giorni, un’opera di Andrea Villa “La rinascita di Venere“, figurante una versione della Venere di Botticelli, che si taglia anch’essa una ciocca di capelli.
Sembrerebbe che le rivolte a Teheran siano agli sgoccioli, come ha affermato il vice-ministro dell’Interno, Majid Mirahmadi, probabilmente ci saranno altre repressioni e altri arresti, ma sicuramente non si spegnerà l’attenzione su tutto ciò e la solidarietà verso le donne iraniane, che non verranno lasciate sole.