Crisi umanitaria in Bosnia: mille profughi in balia del gelo

di Redazione Zerottouno News

In Bosnia-Erzegovina si sta consumando una vera e propria tragedia umanitaria. In un clima decisamente invernale con pioggia, neve e temperature sottozero, infatti, circa un migliaio di migranti sono stati costretti a vagare da più di dieci giorni dopo aver lasciato il campo di Lipa, distrutto da un incendio da loro stessi appiccato dopo la notizia della chiusura della struttura per lavori di ristrutturazione. I tentativi di trasferire i profughi in altri campi nei vicini villaggi non hanno avuto successo per la forte opposizione proprio degli abitanti, appoggiati dalle loro rispettive autorità locali, che vedono i migranti come una minaccia alla sicurezza e all’ordine pubblico.

L’UE ha preso posizione tramite l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, che ha esortato le autorità bosniache a intervenire al più presto per scongiurare un ulteriore aggravamento della situazione, stanziando altri 3.5 milioni di euro a favore dei lavori di gestione dei migranti. L’esercito bosniaco, nel giorno di Capodanno, ha quindi cominciato ad allestire tende nelle adiacenze del campo devastato di Lipa, ma la situazione resta tesa con tante proteste da parte dei migranti che reclamano aiuti e condizioni migliori e con le associazioni umanitarie che lanciano l’allarme per il gelo invernale che ha colpito la zona.

Stando ai dati delle autorità, in Bosnia-Erzegovina ci sono circa 8mila migranti che viaggiano lungo la rotta balcanica e diretti nei Paesi dell’Europa occidentale. Di essi, circa 3 mila stazionano nell’estremo nordovest del Paese, tentando di arrivare in Croazia e proseguire verso l’Occidente. Spesso si tratta di migranti che restano al freddo e nella neve, con scarpe e indumenti inadeguati ai rigori dell’inverno, dormendo anche nei boschi e in rifugi di fortuna, in alcuni casi senza servizi e con scarsità di cibo. L’UE ha già lanciato la sua invettive contro la Bosnia: se il Pese non sarà in grado di soddisfare le richieste europee e ad ottemperare agli obblighi internazionali per risolvere la crisi umanitaria nel campo di Lipa, ci saranno conseguenze anche per quanto riguarda l’aspirazione del Paese di entrare a far parte della stessa Ue.

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