Con le dimissioni di Draghi è partita la campagna elettorale in vista del 25 settembre. In pochi giorni i leader politici ci hanno già regalato dichiarazioni che rimarranno nella storia. Il livello della campagna elettorale appare sin da subito quasi imbarazzante, anche per il livello a cui ci ha abituato la politica italiana. Tra primi comizi e cambi casacca andiamo a vedere alcune delle dichiarazioni che negli ultimi giorni hanno fatto discutere l’opinione pubblica italiana.
Gelmini e Carfagna, le due ministre del governo Draghi sono passate tra le fila di Azione, il partito di Carlo Calenda. Soltanto il giorno prima la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli si era detta certa che la Carfagna non avrebbe seguito la Gelmini.
Anche Brunetta ha lasciato Forza Italia, denunciando in tv gli insulti ricevuti. Il ministro si è sfogato, raccontando come la Fascina, attuale compagna di Berlusconi, lo ha chiamato nano, mentre altri gli hanno augurato di “riposare in pace”.
Dalla festa della Lega a Domodossola, Salvini regala subito perle. A quanto pare il leader della Lega non sa che da sempre a scuola l’appello si svolge per cognome. È infatti convinto che questa sia una novità degli ultimi anni, per evitare di discriminare bambini “fluidi”. Nello stesso evento Salvini ha difeso con orgoglio il proprio sudore, dicendo che quelli del PD, Letta ad esempio, lui non li ha mai visti sudati. Ci ha anche assicurato di mangiare le salsicce.
Nel Movimento5Stelle gli ultimi giorni sono stati segnati dalla lotta interna tra Conte e Grillo. Alla fine a spuntarla è stato il comico che ha imposto il limite dei due mandati. Tanti esponenti che abbiamo conosciuto in questi 10 anni non potranno più candidarsi con il Movimento. Tra questi Fico e Crimi. Anche la Taverna dovrà rinunciare a ricandidarsi e saluta così l’aula del Senato: “Sorrido pensando che forse l’eco delle mie urla contro il sistema e le sue storture continuerà a sentirsi ancora per qualche tempo a Palazzo Madama!”.
Per ora non trova collocazione Renzi. Il suo Italiaviva è ancora alla ricerca di un accordo di coalizione. Negli ultimi giorni è arrivato il rifiuto di Letta, così commentato da Renzi: “Se questa è la linea del PD ne prendiamo atto, ma sono cose che riguardano rancori personali più che la politica”.
Immancabile il commento politico del Vaticano. Il Papa di ritorno dal Canada ha commentato “Nessuno può dire che il presidente Draghi non fosse un uomo di alta qualità internazionale. E’ stato presidente della Banca centrale europea. Ha fatto una buona carriera”.