E’ crisi nera in Ucraina dove, oltre alle bombe che cadono sui cittadini, c’è da pensare anche alla pandemia di Covid. Con gli ospedali messi a rischio dal conflitto, infatti, le forniture di ossigeno e farmaci sono in netto ribasso. Secondo l’OMS in questi giorni la richiesta è aumentata di circa il 25% e quello che rimane negli ospedali ucraini, tra bombole di ossigeno e farmaci, potrebbe durare al massimo per poco più di 24 ore. Ad affermarlo sono il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, e il direttore regionale per l’Europa, Hans Henri Kluge. A rischio sono le vite di tanti pazienti in ospedale che, contando solo quelli malati per via del Covid, sono almeno 1700 in regime di ricovero ad oggi, secondo le stime riportate dal Messaggero. A questa situazione si aggiunge poi l’instabilità delle cure per via del conflitto e la difficoltà a far arrivare le forniture a causa dell’impossibilità di far volare aerei. Per queste ragioni, fa sapere l’OMS, si sta provvedendo ad organizzare una linea speciale di transito attraverso la Polonia.
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