Nicola Cosentino e i suoi fratelli Giovanni e Antonio sono stati arrestati oggi con l’accusa di aver condizionato il settore dei distributori di carburante del casertano facendo leva su concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica. Le accuse mosse a Cosentino dalla Dda sono infatti pesantissime: “Nicola Cosentino vanta un rapporto stabile con il clan dei Casalesi, tanto che i vertici del clan avevano imposto agli affiliati il divieto di estorsioni ai danni degli impianti riconducibili a Cosentino”. E proprio grazie a questi rapporti Cosentino e i suoi due fratelli (gestori appunto di alcuni distributori di carburante) hanno condizionato il settore. L’indagine nasce nel 2011 dalla vicenda di Luigi Gallo, che aveva ottenuto la licenza per aprire una pompa di benzina a Villa di Briano. La suddetta licenza impediva però ai fratelli Cosentino di mettere in piedi un proprio impianto a 5 chilometri di distanza. Da qui le pressioni dei Cosentino sull’Ufficio tecnico del Comune di Casal di Principe (che alla fine ha dato il nulla osta all’apertura) e le conseguenti minacce ad Antonio Gallo. Insieme a quelle nei confronti dell’ex parlamentare e dei suoi fratelli, sono state emesse in tutto 13 misure cautelari, tra cui quelle dirette a Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli di Michele, boss del clan dei Casalesi.
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