La pandemia da coronavirus a Nola ha colpito un po’ tutti i settori. Lo sa bene anche il Nola calcio che ormai non riesce a disputare una gara ufficiale da oltre 10 giorni. Il Nola 1925 ha disputato l’ultima gara il 18 ottobre scorso, in casa contro il Muravera, uscendone con una sconfitta. Da quel momento le dimissioni del ds Pavarese e dell’allenatore, Gigi Pezzella, e il cambio in panchina con l’arrivo di Rosario Campana. I bruniani, tuttavia, sono andati avanti con il consueto programma di allenamenti solo pochi giorni poichè alcuni casi di coronavirus hanno bloccato la normale prosecuzione del loro campionato. Anche il mister Rosario Campana è purtroppo positivo dal coronavirus ed è in isolamento in via di guarigione. Nelle ultime ore ha rivolto alcune parole ai tifosi ed alla squadra tramite i canali della società: “Adesso mi sento meglio ma non è stata una passeggiata, è stata veramente tosta e credo che ormai sia in via di guarigione. Con questo virus non si scherza, bisogna stare sempre sul pezzo – ha detto mister Campana – Nonostante tutto mi sento un privilegiato, considerando che c’è gente che sta in sale di terapia intensiva, tante persone ci hanno lasciato senza avere potuto stringere la mano ad un proprio caro“.
“Il campo mi manca come il seno di una mamma manca ad un neonato – ha aggiunto Rosario Campana – quel rettangolo mi fa stare bene, mi da serenità, protezione; se dovessi immagine il paradiso, lo immaginerei con distese di prati con partire di calcio interminabili. Sono in continua comunicazione con i ragazzi e cerco, nonostante il brutto momento, di rapportarmi sempre con loro. Ho la fortuna di avere collaboratori come il prof. Francesco Russo, Gaetano Sirico, il magazziniere Enzo Rozza, professionisti che sanno quello che io voglio, lavorano con me da anni e ci confrontiamo in tutto e su tutto: è come se fossi sempre al campo. Grazie anche a Michele Iervolino che è di grande aiuto in questo momento. Insomma, siamo tutti sul pezzo, come si dice in gergo“.
“Nel prossimo futuro mi auguro un po’ di normalità, che è quella che desidera un po’ tutto il mondo – ha concluso il mister – Con la squadra parlerò da vicino spero quanto prima, come un papà quando torna da una guerra, con la gioia di rivederli ma con la consapevolezza che non si da nulla finché non si da tutto. Spero di far parlare il campo insieme a tutti i componenti del mio staff e dare soddisfazioni ai tifosi. Mi preme, infine, di ringraziare i presidenti De Lucia e Siciliano per avermi dato la possibilità di venire ad allenare in una città così ricca di storia non solo calcistica. Chi conosce la storia sa che la vecchia città di Nuvla è nata prima di Roma. A presto!“.