Ancora buone notizie sul fronte del vaccino anti coronavirus. Anche quello messo a punto da Oxford e AstraZeneca, in partnership con l’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia, dopo quelli di Moderna a Pfizer, ha raggiunto dati di efficacia molto alti nella fase finale della sperimentazione. I dati di efficacia raggiungono il 90%: i volontari cui è stata somministrata prima mezza dose e poi una dose intera come richiamo dopo 28 giorni hanno mostrato una risposta migliore rispetto a quelli che hanno avuto una dose intera sia alla prima che alla seconda iniezione. Il fatto che all’inizio basti mezza dose migliora ovviamente i tempi di distribuzione delle dosi, che per ora sono state prodotte già in una quantità di tre milioni. Dovranno però ancora aspettare in magazzino (alla temperatura di 2-8 gradi, quella di un normale frigo), nell’attesa che i dati della sperimentazione siano pubblicati e approvati dalle autorità regolatorie. In Europa e in Gran Bretagna i valutatori sono già al lavoro, mentre negli Stati Uniti la Food and Drug Administration avvierà il processo nelle prossime settimane. Entro la fine dell’anno, tuttavia, AstraZeneca si dice pronta a dispiegare 200 milioni di dosi nel mondo, 80 dei quali in Gran Bretagna, circa 5 in Italia.
“Il nostro sarà il vaccino del mondo. Produrremo e distribuiremo 3 miliardi di dosi nei primi tre mesi del 2021“: ha dichiarato Pascal Soriot, ceo dell’azienda farmaceutica. L’americana Moderna spera invece di arrivare a 1 miliardo, mentre la coppia Pfizer-BioNTech ha annunciato una capacità di 1,3 miliardi. Rispetto ai circa 20 dollari a dose ipotizzabili per Moderna e ai 30 di Pfizer-BioNTech, il vaccino di Oxford sarà anche molto più economico con un costo di circa 2,8 euro. AstraZeneca però non ce la farà da sola. L’azienda ha infatti concesso il diritto di produzione a una decina di fabbriche sparse nel mondo, la più grande delle quali, il Serum Institute in India, produrrà un miliardo di dosi per i suoi cittadini e per i paesi in via di sviluppo. L’Italia, insieme all’Unione Europea, ha sottoscritto con AstraZeneca un accordo per la fornitura di 400 milioni di dosi. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, si è detto soddisfatto:
Le notizie provenienti da Oxford sul vaccino antiCovid sono incoraggianti. Nel progetto sono coinvolte importanti realtà italiane, come l’Irbm di Pomezia e la Catalent di Anagni. Serve ancora tanta prudenza, ma sarà la ricerca scientifica a portare l’umanità fuori da questa crisi.