Milioni di euro frodati al fisco, 80 milioni beni sequestrati, 23 arresti in tutta Italia. È questo il risultato di una complessa indagine coordinata dalla Repubblica di Napoli Nord che ha portato allo scioglimento di un articolato gruppo dedito al contrabbando di alcolici. Secondo quanto riferito da Internapoli, il gruppo aveva a capo due uomini del Casertano e dell’Avellinese. L’organizzazione poteva servirsi di depositi fiscali in tutta la Penisola e anche del favoreggiamento di un membro delle Dogane; con diversi espedienti era quindi possibile immettere sul mercato nero (in Italia quanto in paesi comunitari ed extracomunitari) alcool importato o prodotto, evitando il pagamento delle accise.
Le accuse sono di associazione per delinquere transnazionale, sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcol e sulle bevande alcoliche, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. 13 persone sono finite in carcere, 10 ai domiciliari; di essi diverse sono del Napoletano e nel Casertano, ma gli arresti sono scattati anche nel Nord Italia e a Palermo. Arresti anche nel Nolano: un uomo classe 1968 di Nola è finito ai domiciliari, così come un 44enne di Mariglianella, mentre un 45enne di Scisciano è finito in carcere.